GELO, CONFAGRI EMILIA ROMAGNA, 50-60% AZIENDE NON ASSICURATE CON COVID-19 ATTIVAZIONE RALLENTATA

«e’ un disastro, sono state duramente colpite le principali colture frutticole, in particolar modo le drupacee: 5.000 ettari di superficie regionale coltivata ad albicocco; 3.500 ettari di susine e all’incirca 10.000 ettari di pesche e nettarine, piu’ 1.800 ettari di ciliegie. ringraziamo, per il tempestivo supporto e per aver prontamente accolto le sollecitazioni della nostra base associativa, l’assessorato all’agricoltura della regione emilia-romagna, con il quale lavoreremo nei prossimi giorni al fine di effettuare una attenta stima dei danni. oltre al danno pure la beffa: il 50-60% delle aziende colpite dalle gelate notturne non ha una copertura assicurativa perche’, nel pieno dell’emergenza covid-19, l’attivazione ha subito un drastico rallentamento», denuncia il presidente di confagricoltura emilia romagna, marcello BONVICINI. “il crollo delle temperature ha interessato tutta la pianura, ma ancora di piu’ le zone collinari dove l’agricoltura paga, anche questa volta, un prezzo troppo alto. a soffrire sono soprattutto le province ad alta vocazione frutticola da rimini, forli’-cesena, ravenna, fino a bologna, ferrara e modena”, sottolinea BONVICINI che ha passato la mattinata a raccogliere le testimonianze degli agricoltori danneggiati dall’improvvisa ondata di freddo. i danni maggiori si riscontrano su albicocche, susine, pesche, nettarine e le varieta’ di ciliegio a fioritura precoce. ma il gelo, con il termometro che ha segnato fino a meno 5 o 6 gradi centigradi, non ha risparmiato nemmeno il kiwi (in particolare quello giallo) e i kaki gia’ in fiore. preoccupano anche i vigneti in collina e si stanno monitorando gli effetti anche sugli alberi di melo e pero, puntualizza.