FURLAN (CISL), INDUSTRIA ALIMENTARE TRA I SETTORI CHIAVE DELLA RIPRESA, RINNOVO CCNL FONDAMENTALE

(riproduzione riservata)

“il rinnovo del contratto dell’industria alimentare non puo’ essere messo in quarantena: la cisl e’ al fianco della categoria per tornare a negoziare e concludere al piu’ presto un rinnovo che interessa tutto il paese”. lo afferma in una nota la segretaria generale della cisl, annamaria FURLAN, commentando la ripresa della mobilitazione degli alimentaristi, prevista per il 9 maggio. “le lavoratrici e i lavoratori dell’agroalimentare non si sono mai fermati per garantire cibo a tutto il paese, hanno affrontato con coraggio l’emergenza sanitaria e hanno dimostrato grande dedizione al lavoro, mettendo in campo anche tante iniziative di solidarieta’. a loro dobbiamo tutti un grande grazie. nel segno della responsabilita’, davanti all’emergenza – spiega la sindacalista – la categoria aveva scelto di sospendere la mobilitazione per il rinnovo contrattuale, anche in vista della disponibilita’ della controparte a riaprire il confronto. ma e’ giusto adesso che giungano segnali concreti. dal lavoro agroalimentare dipendera’ una parte determinante della ripresa per fare leva sul made in italy e tornare a crescere, e in questa prospettiva il rinnovo contrattuale e’ un’opportunita’ unica per le stesse imprese, per innovarsi guardando ai cambiamenti che gia’ adesso l’emergenza sanitaria ci sta imponendo. rinnovare ora, e bene, questo contratto nazionale, sarebbe un segnale assolutamente positivo per i lavoratori e per tutto il mondo produttivo”. in questi giorni, in vista della ripresa delle mobilitazioni, e’ partita sui social una campagna unitaria dei sindacati di categoria. tra gli slogan: “fermiamo il contagio, non fermiamo il contratto” e “riparte l’italia, ripartiamo con il contratto?”. “da parte nostra – afferma il segretario generale della fai cisl, onofrio ROTA – abbiamo dimostrato il massimo impegno a tutti i livelli sia per un confronto produttivo sul contratto che per affrontare le sfide poste dal coronavirus in tutte le fabbriche, ma l’emergenza non puo’ essere un alibi per federalimentare: concludere un buon rinnovo contrattuale e’ urgente anche per dare prospettive strutturali a temi strategici come organizzazione, partecipazione, smart working, formazione, sicurezza, welfare aziendale”.