IRRIGAZIONE: VINCENZI E GARGANO (ANBI) PROPONGONO TAVOLO UTILIZZO REFLUE

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“nasce l’ ‘acqua su misura’ per le necessita’ irrigue dell’agricoltura, in crescita a causa dei cambiamenti climatici”, e’ questa la nuova frontiera dell’innovazione, indicata dall’anbi per l’utilizzo delle acque reflue dagli impianti di depurazione urbana. “l’acqua affinata e’ il prodotto di un ciclo industriale e puo’ quindi essere calibrata sulle necessita’ dell’utente finale, cioe’ l’imprenditore agricolo. i costi di tale processo, pero’, non possono gravare sui bilanci delle aziende rurali e, pertanto, servono investimenti per la realizzazione di reti ed infrastrutture compatibili con gli attuali sistemi di irrigazione collettiva e garanzie rigorose sulla qualita’ dell’acqua per i consumatori, ne va di mezzo la salute e la tenuta stessa del made in italy agroalimentare. in questo momento di scelte fondamentali per il futuro modello economico del paese, e’ importante porre anche questo tema per allineare l’italia alle indicazioni dell’unione europea, finora largamente disattese”, precisa francesco VINCENZI, presidente dell’associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue (anbi). “ci sono solo 3 anni per armonizzare le normative nazionali con il regolamento comunitario sui requisiti minimi dell’acqua di riuso e che, dopo 6 anni di gestazione, e’ gia’ attuativo, prevedendone l’obbligatorieta’ in campo agricolo. e’ necessario adeguarlo agli obbiettivi del green new deal e, per questo, proponiamo la costituzione di un tavolo tecnico intersettoriale per rendere compatibili le indicazioni da bruxelles con le aspettative dei settori economici del nostro paese; dobbiamo evitare l’italica abitudine di arrivare impreparati alla scadenza!”, precisa massimo GARGANO, direttore generale di anbi. “dalle acque reflue devono essere estratte, prima dell’utilizzo agricolo, quelle sostanze incompatibili con l’irrigazione, ma utili in altri settori, favorendo cosi’ un esempio di economia circolare. devono contestualmente esserci campagne di responsabilizzazione collettiva sulla qualita’ delle risorse idriche, perche’ il caso delle microplastiche presenti nelle acque dimostra come sia ancora lunga la strada da percorrere!”, prosegue adriano BATTILANI, segretario generale di ‘irrigants d’europe’, che rappresenta il 75% delle aree irrigate nella ue. “e’ indispensabile garantire la qualita’ delle acque irrigue in un quadro di compatibilita’ economiche. per anbi, le acque reflue devono essere integrative, non sostitutive dell’attuale sistema irriguo, pur potendone rappresentare fino al 50% del fabbisogno”, conclude alessandro FOLLI, presidente dei consorzi di bonifica lombardi e rappresentante di anbi ad un apposito webinar organizzato da utilitalia. “l’utilizzo delle acque reflue e la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul loro utilizzo saranno temi di un apposito focus organizzato dall’anbi alla prossima edizione di macfrut digital, in programma dall’8 al 10 settembre; nell’occasione sara’ presentato il progetto ‘goccia verde’”, conclude il comunicato.