SICILIA: FEDERPESCA, AL VIA IL FERMO PESCA IN SITUAZIONE INSOSTENIBILE

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“partira’ da domani, martedi’ 1 settembre, il fermo pesca nella regione siciliana. un’interruzione di 30 giorni, fino al 2 ottobre, durante i quali le imbarcazioni da pesca sono costrette, come ogni anno, ad interrompere l’attivita’ per garantire un idoneo equilibrio tra le risorse biologiche e l’attivita’ di pesca. tuttavia, quest’anno, questa interruzione si va a sommare alla sospensione dell’attivita’ di pesca dovuta all’emergenza da covid-19 e cio’ rischia di arrecare ulteriori danni alle imprese, gia’ fortemente penalizzate”, rende noto federpesca. “dopo un lungo periodo di inattivita’, siamo costretti a fermarci nuovamente. emergenza covid, giornate di fermo biologico, divieto di pesca il sabato e la domenica, ulteriori giornate di fermo aggiuntivo per ottemperare ai piani di gestione: quest’anno sono piu’ i giorni in cui siamo stati a terra che quelli in cui abbiamo potuto pescare. tuttavia i costi fissi della gestione delle nostre imprese li dobbiamo sostenere 365 giorni l’anno. una situazione ormai davvero insostenibile” , afferma santo ADAMO, rappresentante di federpesca presso la regione siciliana. “durante l’emergenza covid infatti la maggior parte delle imprese di pesca siciliane ha sospeso la propria attivita’ a causa della chiusura del settore della ristorazione”, sottolinea federpesca. “le nostre imprese non riforniscono la grande distribuzione organizzata, bensi’ ristoranti e piccole pescherie e cio’ ha comportato che gran parte del pesce pescato durante l’emergenza e’ rimasto invenduto. per questo abbiamo valutato sconveniente andare a pescare in quel periodo. ora, proprio quando stavamo faticosamente ripartendo, siamo costretti a fermarci di nuovo e al danno si aggiunge la beffa: mentre noi stiamo fermi, le flotte dei paesi rivieraschi continuano a pescare indisturbate nei nostri mari, vanificando oltretutto l’impegno italiano per la ricostituzione degli stock ittici”, continua ADAMO. “anche rimodulando, laddove necessario, i piani di gestione vigenti, definiti peraltro in un periodo nel quale nulla dell’attuale emergenza era previsto e prevedibile” aggiunge luigi GIANNINI, presidente di federpesca. “per questo federpesca chiede da sempre, e oggi con ancora piu’ forza, di garantire maggiore flessibilita’ nella gestione delle giornate di pesca, lasciando all’autonoma programmazione produttiva e commerciale delle singole imprese la decisione sulle giornate nelle quali fermarsi. la soluzione sarebbe quella di assegnare a ciascuna impresa di pesca un plafond di giornate operative, da considerarsi come limite massimo annuale rispetto alla necessaria coerenza e sostenibilita’I’€ ambientale. cambiare prospettiva dunque: stabilire quante giornate durante l’anno e’ possibile pescare e non, viceversa, per quante giornate e’ vietato andare in mare”, precisa federpesca. “per rilanciare il settore della pesca e superare la fase di emergenza riteniamo fondamentale andare oltre i singoli interventi, per ripensare modelli di gestione e regole con l’obiettivo di predisporre un programma strategico nazionale che veda nell’economia del mare e nella politica alimentare del paese le chiavi per garantire lo sviluppo di un settore primario cosi’ importante ed identitario per il nostro paese”, conclude il presidente GIANNINI.