CAPORALATO: GIANSANTI (CONFAGRICOLTURA), IMPRESE PRONTE MA BATTAGLIA SI VINCE INSIEME

(riproduzione riservata)

“il caporalato si sconfigge insieme come stato, sindacati dei lavoratori, associazioni dei datori di lavoro, istituzioni e ministeri competenti”, ha detto il presidente di confagricoltura massimiliano GIANSANTI nel corso del webinar “misure di contrasto al caporalato” organizzato dal cnel, che, “nello spirito della sua missione, ha riunito in una tavola rotonda tutti i soggetti in qualche modo coinvolti in questo fenomeno”, precisa un comunicato di conagricoltura. “la nostra associazione non si e’ mai sottratta al confronto su temi scottanti quali il caporalato, lavoro nero, lavoro fittizio, sfruttamento del lavoro e si e’ sempre battuta per cercare di contrastare questi deprecabili fenomeni. lo dimostrano i numerosi avvisi comuni firmati con i rappresentanti dei lavoratori e i contribuiti forniti alle politiche e alle procedure per il controllo dell’immigrazione. si e’ inoltre dotata di un codice etico che impone agli associati il rispetto delle norme sul lavoro, pena l’esclusione dalla base associativa”, ha affermato GIANSANTI. “il presidente di confagricoltura ha voluto rimarcare quanto l’agricoltura sia un settore vitale, innovativo e con grandi potenzialita’ di crescita, che offre occupazione sempre piu’ stabile e di qualita’ e come anche nel periodo di emergenza sanitaria da covid-19 abbia svolto un ruolo strategico, assicurando l’approvvigionamento alimentare del paese e mantenendo pressoche’ inalterati i livelli occupazionali”, spiega il comunicato. “per questo non bisogna generalizzare e non gettare discredito sulle decine di migliaia di imprese agricole che operano in modo trasparente, ricorrono al contratto collettivo del lavoro e creano occupazione e ricchezza, con ricadute economiche negative anche a livello internazionale”, ha sottolineato GIANSANTI. “a proposito della legge n. 199 del 2016 per il contrasto al caporalato ed allo sfruttamento del lavoro, confagricoltura ne ha sempre condiviso gli obiettivi, pur chiedendo alcuni aggiustamenti nella parte in cui modifica l’art. 603 bis del codice penale, introducendo indici di sfruttamento troppo generici, che lasciano eccessivo margine di discrezionalita’ agli organi di vigilanza ed alla magistratura”, afferma il comunicato. “in pratica, si rischia di trattare con lo stesso rigore punitivo chi, con violenza e minaccia, sfrutta i lavoratori e li sottopone a trattamenti degradanti e disumani e i datori di lavoro che assumono e assicurano regolarmente i propri dipendenti ed occasionalmente incorrono in violazioni lievi e meramente formali della normativa legale e contrattuale”, ha spiegato GIANSANTI. “per confagricoltura i gravi fenomeni del caporalato e dello sfruttamento vanno perseguiti aspramente anche attraverso una migliore attivita’ di intelligence da parte degli organi di vigilanza nella selezione delle aziende da ispezionare, cercando di concentrare l’attenzione su quelle imprese agricole che operano in modo completamente o parzialmente sommerso, a volte contigue alla criminalita’ organizzata e non sulle ‘solite note'”, continua il comunicato. “ma l’attivita’ di vigilanza e quella repressiva non sono sufficienti per risolvere il problema. e’ necessario agire sulle cause profonde e antiche che favoriscono il caporalato e lo sfruttamento del lavoro in agricoltura, come la carenza di un valido servizio di collocamento pubblico, l’inadeguatezza del sistema dei trasporti, la mancanza di una efficace politica in tema di alloggi da destinare ai lavoratori”, ha evidenziato GIANSANTI, che ha precisato: “criticita’ che in questo periodo di emergenza sanitaria si sono ulteriormente aggravate”. “se lo stato e le amministrazioni locali non interverranno per migliorare questi servizi sara’ difficile contrastare efficacemente questo deprecabile fenomeno. su questo argomento le imprese sono pronte a fare la loro parte, sempre con la consapevolezza che questa battaglia si vince insieme”, ha concluso il presidente di confagricoltura.