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“per contrastare la seconda ondata dei contagi da covid-19, sono stati varati in italia ulteriori provvedimenti che incidono sull’ordinaria commercializzazione dei prodotti destinati all’alimentazione; misure analoghe sono gia’ in vigore in altri stati membri”, afferma il presidente di confagricoltura massimiliano GIANSANTI in una lettera indirizzata al commissario ue all’agricoltura e sviluppo rurale janusz WOJCIECHOWSKI, nella quale sottolinea che “in questa nuova e difficile fase, che non sara’ di breve durata, e’ indispensabile approfondire l’esame sulle prospettive dei mercati agricoli, con l’obiettivo di salvaguardare la stabilita’ e l’efficienza delle imprese”. “la chiusura, in particolare, di bar e ristoranti avra’ un impatto negativo sulle vendite e sulle esportazioni di alcuni prodotti che non sara’ compensata dall’incremento dei consumi domestici”, evidenzia GIANSANTI. “l’impatto dei nuovi provvedimenti sara’ rilevante, considerato che i consumi alimentari extradomestici ammontano a circa 80 miliardi di euro l’anno, con un’incidenza del 30% sul totale”, rileva la confagricoltura. “alcuni stati membri hanno gia’ avanzato la richiesta di nuovi aiuti della ue al settore delle carni bovine, dopo quelli gia’ accordati a marzo”, spiega GIANSANTI, nel sottolineare che “le difficolta’ in atto impongono di procedere con una visione globale, mobilitando finanziamenti straordinari nel quadro del bilancio dell’unione per l’anno venturo”. secondo GIANSANTI “servira’ un ammontare di risorse superiore a quello stanziato (circa 80 milioni di euro) per contenere l’impatto della prima ondata della pandemia”, evidenzia la confagricoltura. “ci auguriamo che la discussione possa essere avviata in occasione della prossima sessione del consiglio agricoltura della ue, in programma il 16 novembre”, afferma GIANSANTI, che ha anche “sollecitato un significativo aumento dei massimali per la concessione degli aiuti pubblici nell’ambito del regime straordinario varato dalla commissione”, aggiunge la confagricoltura. “l’aumento e’ giustificato dall’intensita’ e dalla durata della crisi in atto; e’ necessario limitare le difficolta’ a carico della prima filiera produttiva italiana, quella agroalimentare, che esprime un fatturato complessivo annuale che sfiora i 540 miliardi di euro”, conclude GIANSANTI.