MADE IN ITALY: ALBERTO (CIA), PIANO PROMOZIONE SIA INPUT CONCRETO DI RILANCIO

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“digitalizzazione, formazione e aggregazione d’impresa. parole chiave che restano una priorita’ per la tenuta e soprattutto il rilancio dell’export agroalimentare made in italy ancor piu’ schiacciato dalle restrizioni per il covid e presto alle prese con gli effetti sui mercati internazionali delle elezioni usa”, afferma cia-agricoltori italiani che – informa un comunicato – lo ha ribadito “in occasione del nuovo incontro di programmazione sul piano straordinario di promozione del made in italy per il 2021-2022, promosso con le organizzazioni del settore agroalimentare e vitivinicolo dal sottosegretario al ministero degli affari esteri, manlio DI STEFANO”. “per cia, infatti, e’ sempre piu’ importante dare risposte nuove alle imprese del settore che devono far fronte a una crisi senza precedenti a causa della pandemia”, spiega il comunicato, nel sottolineare che “in particolare, va preservato, nonostante le restrizioni, l’accesso e la permanenza nei mercati europei e internazionali, laddove, proprio come gia’ indicato dall’agenzia ice, digitale, innovazione e sostenibilita’ sono le parole d’ordine per rivolgersi alle nuove generazioni di consumatori globali”. “in prospettiva, ed e’ cio’ su cui cia sta lavorando, la promozione deve passare per l’aggregazione, essenziale a favorire lo sviluppo di reti di impresa e strategie condivise di internazionalizzazione”, evidenzia il comunicato, che aggiunge: “a cio’ va affiancato un adeguato piano formativo e una crescita delle aziende sul digitale”. “la promozione del made in italy non puo’ prescindere da un salto di qualita’ da parte delle aziende, soprattutto delle medie e piccole imprese che contribuiscono, nonostante i numeri piu’ esigui, alla ricchezza e alla valorizzazione del patrimonio agroalimentare italiano”, spiega il comunicato. “in un contesto emergenziale, tutt’altro che risolto, dare maggiore impulso ai prodotti nostrani sul mercato interno non e’ scontato, diventa anzi cruciale, come lo e’ la conferma di un peso specifico del made in italy agroalimentare e piu’ in generale europeo, sul piano internazionale”, sottolinea il comunicato. “per questo cia, guarda al 2021 come a un’occasione per la chiusura della contesa ue-usa sulla questione airbus-boeing e, soprattutto, per il superamento dei dazi aggiuntivi con la ripresa dei negoziati tra europa e stati uniti, dopo il recente primo accordo sull’abbattimento tariffario”, prosegue il comunicato, che evidenzia: “attenzione poi all’export verso il regno unito con il rischio per 40 mila aziende italiane di perdere un importante sbocco commerciale senza l’accordo post brexit”. “l’impatto di un ‘no deal’ sul settore interromperebbe una scia positiva che ha portato nel decennio 2010-2020 a un aumento del 46% nelle esportazioni di cibo made in italy oltremanica”, rileva il comunicato. “bene che prosegua il dialogo con il ministero degli esteri su criticita’ e progetti di promozione per affrontare le sfide all’orizzonte come lo sono anche la riforma della pac e il green deal ue”, ha detto aldo ALBERTO, della giunta cia e delegato all’internazionalizzazione, nel precisare che “come dimostrato dal lavoro condiviso sui contenuti del patto per l’export, l’ascolto delle organizzazioni agroalimentare e’ utile a centrare priorita’ e obiettivi comuni”. “attendiamo ora l’annunciata messa online da parte di ice della piattaforma dedicata alla presentazione delle progettualita’”, ha affermato ALBERTO, nel concludere che “servira’, e su questo c’e’ nostra piena disponibilita’ capacita’ di sintesi e coesione per arrivare con il piano, a uno strumento concreto ed efficace”.