PRANDINI (COLDIRETTI), DA MATTARELLA RICONOSCIMENTO PER TUTTI GLI EROI CIBO MADE IN ITALY

(riproduzione riservata)

“un sostegno allo storico ritorno dei giovani in agricoltura dove nel 2020 si registra un balzo del 14% di imprese condotte da under 35 rispetto a cinque anni fa, in netta controtendenza con l’andamento generale”, afferma il presidente della coldiretti ettore PRANDINI “nell’esprimere apprezzamento per la decisione del presidente della repubblica, sergio MATTARELLA di conferire al 28enne delegato dei giovani della coldiretti calabria di corigliano-rossano (cs) enrico PARISI il titolo di cavaliere dell’ordine al merito della repubblica italiana ‘per il suo appassionato contributo alla promozione di pratiche di sostenibilita’ sociale, ambientale ed economica’”, precisa la coldiretti. “si tratta della punta dell’iceberg di un esercito di 55mila giovani che ha continuato a lavorare durante la pandemia nei campi e nelle stalle per non far mai mancare le forniture alimentari della popolazione anche con iniziative di sostegno sociale e di straordinaria solidarieta’ che l’agricoltura moderna e’ oggi in grado di offrire”, sottolinea PRANDINI, che afferma: “un riconoscimento per tutti gli eroi del cibo made in italy che nelle campagne hanno consentito al nostro paese di conquistare il primato nella qualita’ e nella sicurezza alimentare a livello internazionale”. “e’ in atto un cambiamento epocale che non accadeva dalla rivoluzione industriale con il mestiere della terra che non e’ piu’ considerato l’ultima spiaggia di chi non ha un’istruzione e ha paura di aprirsi al mondo, ma e’ invece la nuova strada del futuro per le giovani generazioni istruite”, evidenzia la coldiretti, che continua: “il risultato e’ che oggi in italia 1 impresa su 10 condotta da giovani svolge una attivita’ rivolta all’agricoltura e allevamento per garantire la disponibilita’ di alimenti sani e di qualita’ alle famiglie italiane in un momento drammatico per l’economia e l’occupazione”. “la presenza dei giovani ha di fatto rivoluzionato il lavoro della terra dove sette imprese under 35 su dieci operano in attivita’ che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attivita’ ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili”, riferisce la coldiretti. “la rinnovata attrattivita’ della campagna per i giovani si riflette nella convinzione comune che l’agricoltura sia diventata un settore capace di offrire e creare opportunita’ occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo”, spiega la coldiretti, nel precisare che “non e’ dunque un caso che oltre otto italiani su dieci (82%) sarebbero contenti se il proprio figlio lavorasse in agricoltura secondo l’indagine coldiretti/ixe'”. “la capacita’ di innovazione e di crescita multifunzionale porta le aziende agricole dei giovani ad avere una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media, un fatturato piu’ elevato del 75 per cento della media e il 50 per cento di occupati per azienda in piu'”, rileva la coldiretti, che prosegue: “e se tra i giovani imprenditori agricoli c’e’ chi ha scelto di raccogliere il testimone dai genitori, la vera novita’ rispetto al passato sono gli under 35 arrivati da altri settori o da diverse esperienze familiari che hanno deciso di scommettere sulla campagna con estro, passione, innovazione e professionalita’, i cosiddetti agricoltori di prima generazione”. “e’ necessario investire sull’agricoltura che e’ un settore strategico per far ripartire l’italia grazie anche a una nuova generazione di giovani attenti all’innovazione e alla sostenibilita’”, conclude la leader dei giovani della coldiretti veronica BARBATI, nel sottolineare che “dal presidente della repubblica e’ venuto un chiaro sostegno al sogno imprenditoriale di una parte importante della nostra generazione che mai come adesso vuole investire il proprio futuro nelle campagne e per questo va liberata dal peso della burocrazia che impedisce anche il pieno utilizzo delle risorse comunitarie”.