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“per sostenere una campagna vaccinale senza precedenti con almeno 30 milioni di italiani entro la fine del 2021 la strada non puo’ essere solo l’assunzione in massa di personale sanitario con contratto a temine nel sistema pubblico. strategia che comporterebbe, tra l’altro, la sottrazione di risorse professionali a quanti gia’ operano sul territorio e che stanno svolgendo un ruolo fondamentale per prevenire la congestione degli ospedali attraverso la cura delle persone a domicilio”, ha detto il presidente di confcooperative sanita’, giuseppe MILANESE, per il quale “la campagna di vaccinazione non e’ solo un problema di disponibilita’ di dosi, ma soprattutto di mancanza di personale”. “c’e’ bisogno di un’alleanza tra le migliori forze del pubblico e del privato sociale, secondo quel principio di sussidiarieta’ orizzontale contenuto nella nostra carta costituzionale. la cooperazione sanitaria e’ pronta a offrire il proprio contributo alla campagna con migliaia di professionisti che operano nelle cooperative e gia’ entrano quotidianamente a casa di centinaia di migliaia di pazienti. i nostri infermieri, sotto la supervisione degli specialisti o dei medici di medicina generale potrebbero somministrare i vaccini, direttamente a domicilio, con evidenti benefici soprattutto per gli anziani non autosufficienti e per le persone in condizioni di particolare fragilita’”, ha aggiunto MILANESE. “e’ una soluzione ancor piu’ percorribile alla luce di un risultato storico raggiunto con la legge di bilancio 2021 che ha esteso gli istituti dell’accreditamento ai soggetti privati che erogano cure domiciliari. un’importante rivoluzione per cui confcooperative si e’ battuta in questi anni. una misura che qualifica il ruolo delle cooperative che operano nel settore, garantisce liberta’ di scelta e qualita’ del servizio agli assistiti e che, auspichiamo, inauguri una stagione di partenariato autentico con il servizio sanitario nazionale”, ha concluso il presidente di confcooperative sanita’.