DAZI: GIANSANTI (CONFAGRICOLTURA), SI ALLUNGA CONTENZIOSO USA PER TASSA DIGITALE, DIALOGO CON BIDEN

(riproduzione riservata)

“la tassa sui servizi digitali varata dall’italia e’ contraria ai principi prevalenti nella tassazione a carattere internazionale e discrimina le imprese degli stati uniti d’america: e’ questa – fa sapere confagricoltura con un comunicato – la conclusione dell’indagine avviata dall’amministrazione usa nel giugno 2020 sulle disposizioni contenute all’articolo 1, paragrafo 678 della legge italiana n. 160 del 27 dicembre 2019 (legge di bilancio 2020)”. “la legge, in attesa di una decisione condivisa in ambito ocse, dispone una tassa con un’aliquota del 3% sui ricavi dell’anno precedente sulle grandi imprese digitali con un fatturato globale di almeno 750 milioni e incassi on line in italia di 5,5 milioni di euro”, informa confagricoltura in un comunicato. “per il momento – sottolinea il presidente di confagricoltura, massimiliano GIANSANTI – non e’ previsto il varo di misure di ritorsione, ma nel comunicato dell’ufficio del rappresentante usa per i negoziati commerciali (ustr) diffuso il 6 gennaio si precisa che tutte le possibili opzioni restano aperte. compresa l’imposizione di dazi aggiuntivi sulle esportazioni agroalimentari del nostro paese”. “vanno assunte tutte le iniziative – prosegue GIANSANTI – per evitare un contenzioso diretto tra italia e stati uniti, che andrebbe ad aggiungersi a quelli gia’ in atto a livello europeo. gli stati uniti sono il primo mercato di sbocco fuori dalla ue per il made in italy agroalimentare, con un fatturato annuale che sfiora i 5 miliardi di euro. in particolare, siamo i primi fornitori di vini sul mercato statunitense, con le esportazioni che nel complesso si attestano attorno a 45,5 miliardi”. da ottobre 2019 – ricorda confagricoltura – nel quadro del contenzioso sugli aiuti pubblici ai gruppi airbus e boeing, sono in vigore dazi aggiuntivi usa su alcuni prodotti agroalimentari esportati dalla ue. per l’italia i dazi aggiuntivi, pari al 25% del valore, colpiscono formaggi, tra cui parmigiano reggiano e grana padano, agrumi, salumi e liquori per un controvalore di circa 500 milioni di euro”, conclude il comunicato.