MECCANIZZAZIONE AGRICOLA: DALLA BERNARDINA CONFERMATO ALLA PRESIDENZA DI CAI

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“gianni DALLA BERNARDINA e’ stato rieletto presidente di cai (confederazione agromeccanici e agricoltori italiani), settore che rappresenta 18.000 aziende, per un fatturato di circa 4,5 miliardi di euro (fonte: crea-mipaaf). l’imprenditore veronese restera’ in carica fino al 2024”, rende noto un comunicato stampa della confederazione. “nell’ambizioso disegno del green deal e delle strategie farm to fork e biodiversity, l’agricoltura di domani sara’ sempre piu’ multifunzionale, con un minore numero di imprese attive, ma fortemente specializzate e integrate, chiamate a garantire produzioni adeguate in quantita’ e qualita’ non soltanto in ambito locale, ma con uno sguardo al mondo intero”, ha affermato DALLA BERNARDINA nel corso dell’assemblea annuale. “allo stesso tempo il settore primario e’ chiamato a interpretare un nuovo modello di sviluppo, fondato sulla tecnologia piu’ che sull’ideologia, senza favoritismi ne’ arbitrarie esclusioni. il mancato coinvolgimento del contoterzismo agricolo non portera’ ad un’agricoltura piu’ verde. un recente studio dell’universita’ di milano a chiarito infatti che il ricorso all’impresa agromeccanica puo’ ridurre l’impatto ambientale di oltre il 50% rispetto alla gestione in proprio”, ha proseguito. all’assemblea – precisa cai – e’ intervenuto in collegamento l’on. paolo DE CASTRO, componente della commissione agricoltura al parlamento europeo. “fra recovery plan e next generation eu l’europa ha impresso una spinta all’innovazione, alla digitalizzazione e a un’agricoltura piu’ sostenibile, un disegno che intercetta il ruolo dell’agromeccanico, che ha una propensione ad investire per agevolare quelle economie di scala che consentono di migliorare la competitivita’ e ridurre i costi”, ha dichiarato DE CASTRO. nella riforma della politica agricola comune, relativamente alla quale un accordo potrebbe essere raggiunto entro il primo semestre di quest’anno sotto la presidenza portoghese, “sara’ garantita agli stati membri una maggiore flessibilita’, senza per questo derogare a regole condivise e proiettate a garantire all’agricoltura un equilibrio fra le dimensioni ambientali, economiche e sociali”, ha aggiunto DE CASTRO. per cai serve una politica di visione, in grado di difendere le filiere agricole e, contemporaneamente, di “tutelare il ruolo delle imprese agromeccaniche, che hanno investito oltre 100 milioni di euro nelle attrezzature per l’agricoltura di precisione, sostenendo da sole la ripresa delle immatricolazioni di trattori nel 2020, nonostante la pandemia”. cio’ nonostante – sottolinea il comunicato – pur essendo le imprese agromeccaniche il vero motore dell’agricoltura moderna, tecnologica e improntata alla sostenibilita’, con un fatturato del settore di circa 4,5 miliardi di euro, “nelle politiche agricole nazionali non vi e’ traccia di provvedimenti mirati a sostenere una crescita inclusiva dell’agricoltura, peraltro senza alcun onere per lo stato. quali timori incutono le imprese agromeccaniche, senza le quali l’agricoltura italiana e’ destinata a regredire?”, ha provocatoriamente chiesto DALLA BERNARDINA. anche di fronte alle sfide della rivoluzione verde e delle innovazioni in agricoltura che le risorse del recovery fund possono agevolare, serve per il numero uno di cai “un disegno politico che premi la specializzazione e la professionalita’, abbandonando soluzioni di comodo come i finanziamenti a pioggia, che hanno dominato la politica agricola nazionale degli ultimi trent’anni, con i risultati che tutti possiamo vedere”. sul fronte sindacale – prosegue il comunicato – la nascita di cai nel 2017 ha portato l’integrazione fra unima e confai, completando a livello europeo il processo di integrazione nel ceettaar. cai e’ intervenuta anche a sventare il disegno inserito nel “decreto clima”, volto a eliminare le agevolazioni sul gasolio agricolo, che avrebbe comportato un aumento dei costi di produzione per oltre 1,2 miliardi di euro. “battaglie vinte sui depositi di gasolio denaturato e relativamente a fantasiose interpretazioni delle normative legate alla circolazione stradale dei mezzi agricoli, premiano l’impegno di cai, ma denunciano allo stesso tempo il problema interpretativo delle norme e il rischio di penalizzare intere categorie produttive con nuovi oneri burocratici, amministrativi e finanziari”, ha sottolineato DALLA BERNARDINA. “fra gli obiettivi sindacali a breve termine di cai c’e’ il conseguimento dell’albo delle imprese agromeccaniche, che potrebbe finalmente dare alla categoria la dignita’ che merita. il nuovo consiglio nazionale di cai e’ composto da: gianni DALLA BERNARDINA, sandro CAPPELLINI, fabrizio ZUCCALI, roberto FERRARI, rossella GUIZZARDI, michele PEDRIALI, gianfranco PINI, lido CALUGI, gianfranco TIRABASSO, carlo FELLETTO, andrea MORRONI, rolando ESPOSTO PIRANI, gianluca RAVIZZA, matteo TAMBURELLI. revisori dei conti: paolo LUCHERINI, marco PERLETTI, claudio SESANI (effettivi); riccardo TABASSO, luca VALLONE (supplenti)”, conclude il comunicato.