MYANMAR: CARRA’ (ENTE RISI), RIPRISTINARE I DAZI SULLE IMPORTAZIONI DI RISO

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“lunedi’ 22 febbraio il consiglio ‘affari esteri’ dell’ue ha condannato con la massima fermezza il colpo di stato militare perpetrato in myanmar/birmania il 1° febbraio, sottolineando, altresi’, che l’unione europea e’ pronta ad adottare misure restrittive nei confronti dei responsabili diretti del colpo di stato e dei loro interessi economici che, pero’, non si ripercuotano negativamente sulla popolazione del myanmar, in particolare sulle persone che vivono in condizioni di estrema vulnerabilita’”, rende noto un comunicato dell’ente nazionale risi, che precisa: “la posizione del consiglio e’ stata ripresa dalla commissione in occasione del comitato di gestione dell’organizzazione comune dei mercati agricoli – seminativi e olio d’oliva – tenutosi il 25 febbraio”. “ci si auspica che le istituzioni europee passino dalle parole ai fatti, prevedendo il ritiro dei benefici di cui gode il myanmar, in qualita’ di paese meno avanzato, che, finora, hanno consentito l’import nell’ue di riso birmano di tipo japonica senza il pagamento del dazio, tenendo presente che tali importazioni sono aumentate a dismisura negli ultimi due anni, passando dalle 31.500 tonnellate circa del 2018 alle 158.700 tonnellate circa del 2020”, afferma il comunicato. “lo scorso anno la commissione europea aveva ritirato i benefici di cui godeva la cambogia a causa della violazione dei diritti umani, ma il riso era stato escluso dal provvedimento perche’ vigeva la clausola di salvaguardia sul riso lavorato di tipo indica”, ricorda il comunicato, nell’evidenziare che “nel caso del myanmar, invece, il riso deve essere contemplato perche’ l’ue importa quasi esclusivamente riso di tipo japonica che non e’ coperto dalla clausola di salvaguardia. “il ripristino del dazio sul riso importato dal myanmar e’ doveroso e la commissione non deve aver paura di prendere questo provvedimento per timore di penalizzare i risicoltori birmani perche’, come verificato nella stesura del dossier di richiesta di apertura dell’indagine per l’applicazione della clausola di salvaguardia nei confronti dell’import di riso lavorato di tipo indica da cambogia e myanmar stesso, gli unici a beneficiare dell’aumento dei traffici verso l’unione europea sono gli esportatori birmani”, sottolinea il comunicato. il presidente dell’ente nazionale risi paolo CARRA’ dichiara a tale proposito: “ho voluto esporre la questione al ministro DI MAIO per cercare di definire una urgente proposta che, insieme alle misure politiche da adottare nel contrasto degli effetti prodotti dal colpo di stato in myanmar, contempli anche l’adozione di misure di mercato a tutela della risicoltura italiana ed europea, a fronte dell’aumentare delle esportazioni di riso di tipo japonica da tale paese verso l’ue”.