GIORNATA API: FAI, APICOLTORI IN AUMENTO, PRODUZIONE IN CALO PER AVVERSITA’ E CAMBIAMENTI CLIMATICI

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“la giornata mondiale dell’ape sara’ per il nostro paese la ‘giornata mondiale dell’ape italiana’, sottospecie di ape autoctona propagata in poco piu’ di un secolo su tutto il pianeta: un’ape diffusa, apprezzata e allevata su scala planetaria; un caso unico che spiega le ragioni dell’orgoglio e dell’impegno della comunita’ apistica nazionale nel tutelare e salvaguardare questo prezioso patrimonio della nostra biodiversita’”, afferma raffaele CIRONE, presidente della fai-federazione apicoltori italiani (confagricoltura), in occasione della quarta edizione della giornata dedicata alle api. “l’apicoltura italiana costituisce un fondamentale settore del comparto agricolo, sia per la capacita’ produttiva raggiunta sia per la nota funzione impollinatrice che le api svolgono a favore degli ambienti rurali, naturali e urbani”, ricorda CIRONE. “gli apicoltori censiti in italia sono in costante aumento: circa 65.000, cui se ne aggiungono almeno altri 10.000 che, specie tra i giovani, nonostante la pandemia, stanno manifestando il proposito di avvicinarsi a questo allevamento seguendo i necessari corsi di formazione”, rileva la fai, che sottolinea: “altra buona notizia, in controtendenza con un certo clamore mediatico che vedrebbe le api mellifere come specie di via di estinzione, e’ l’incremento costante del patrimonio apistico nazionale che, nonostante le numerose avversita’, nell’ultimo censimento 2020 ha raggiunto la quota di 1.950.000 alveari”. “un capitale naturale il cui valore e’ stimato in ben 500 milioni di euro, di gran lunga superiore alla produzione lorda vendibile dell’intero comparto”, evidenzia CIRONE. “il punto critico dell’apicoltura italiana, comunque, resta quello della produzione del miele, il cui valore potenziale annuo e’ atteso in circa 25.000 tonnellate e che invece, da ormai cinque anni, e’ soggetto a una costante riduzione dovuta alle avversita’ atmosferiche e ai cambiamenti climatici”, spiega la fai, che precisa: “situazione di estrema gravita’ che la fai ha segnalato al ministro delle politiche agricole, stefano PATUANELLI, e al sottosegretario all’agricoltura, con delega all’apicoltura, gian marco CENTINAIO”. “la mancata produzione dei mieli primaverili italiani e’ ormai strutturale: come tale va gestita, adottando interventi compensativi per gli apicoltori affinche’ non abbandonino questa attivita’”, spiega la fai, nell’evidenziare che “al di la’ del valore apistico, infatti, la presenza di alveari sul territorio, genera in italia ben 2 miliardi di euro di valore della produzione delle colture di interesse agro-alimentare, cui si deve aggiungere quello dell’apporto ecosistemico che le api garantiscono con il servizio di impollinazione alla biodiversita’ dei nostri ambienti naturali, stimato in 150 miliardi di euro”. “la giornata mondiale delle api deve essere l’occasione per agevolare e consolidare il ruolo che apicoltori e agricoltori per primi, operano in concreto ogni giorno, aiutando l’ape mellifera e gli impollinatori a ritrovare la loro naturale collocazione in tutte le aziende agricole italiane”, conclude la fai.