JBS: COLDIRETTI, RECORD PREZZI CIBO SCATENA INTERESSI HACKER

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“il record dei prezzi dei prodotti alimentari scatena gli interessi degli hacker che dalle elezioni si spostano al cibo dove con la pandemia da covid si e’ aperto uno scenario di riduzione degli scambi commerciali, accaparramenti, speculazioni e incertezza che spinge la corsa dei singoli stati ai beni essenziali per garantire le forniture alla popolazione”, afferma la coldiretti in riferimento “al riscatto pagato dalla filiale americana della jbs ad una gang di hacker russi dopo aver subito un cyberattacco”, precisa la coldiretti. “il colosso brasiliano e’ il maggior fornitore di carne del mondo con interessi anche in italia dove il marchio piu’ rinomato del gruppo e’ rigamonti, specializzata in bresaole”, rileva la coldiretti, nell’evidenziare che “il cibo e’ diventato una risorsa strategica con i prezzi dei prodotti alimentari che hanno raggiunto a livello mondiale il massimo da quasi dieci anni trainati dalle quotazioni in forte aumento per oli vegetali, zucchero e cereali, secondo l’analisi coldiretti su dati dell’indice fao relativi a maggio 2021”. “a tirare la volata sono i prezzi internazionali dei cereali cresciuti del 36,6% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente ma va anche segnalato il balzo del 10% nelle quotazioni della carne”, precisa la coldiretti. “la paura di non poter soddisfare i bisogni primari come il cibo ha convinto la stessa unione europea a lanciare una consultazione pubblica per raccogliere contributi dagli operatori, ma anche dalle autorita’ e dai cittadini per realizzare un piano finalizzato a conquistare l’autosufficienza alimentare”, afferma la coldiretti, che evidenzia: “l’emergenza covid sta innescando un nuovo cortocircuito sul fronte delle materie prime anche nel settore agricolo nazionale che ha gia’ sperimentato i guasti della volatilita’ dei listini in un paese come l’italia che e’ fortemente deficitaria ed ha bisogno di un piano di potenziamento produttivo e di stoccaggio per le principali commodities, dal grano al mais fino all’atteso piano proteine nazionale per l’alimentazione degli animali in allevamento per recuperare competitivita’ rispetto ai concorrenti stranieri”. secondo la coldiretti “nell’immediato occorre pero’ garantire la sostenibilita’ finanziaria delle stalle affinche’ i prezzi riconosciuti alla stalle per latte e carne non scendano sotto i costi di produzioni in forte aumento per effetto dei rincari delle materie prime alla base dell’alimentazione degli animali”. “proprio per i ritardi infrastrutturali in italia si trasferiscono solo marginalmente gli effetti positivi delle quotazioni sui mercati internazionali che invece impattano molto piu’ pesantemente sul lato dei costi per le imprese soprattutto impegnate nell’allevamento che stanno affrontando una grave crisi”, spiega la coldiretti. “l’aumento delle quotazioni conferma che l’allarme globale provocato dal coronavirus ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualita’ e sicurezza ma anche le fragilita’ presenti in italia sulle quali occorre intervenire per difendere la sovranita’ alimentare, ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali e creare nuovi posti di lavoro”, conclude il presidente della coldiretti ettore PRANDINI che – precisa la coldiretti – invita a non trascurare nel recovery plan le opportunita’ che vengono dalla filiera agroalimentare.