CIA, COSTRUIRE “UN’ALLEANZA DEL CIBO” TRA I PAESI DEL MEDITERRANEO CON L’ORTOFRUTTA AL CENTRO

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“costruire ‘un’alleanza del cibo’ tra i paesi del mediterraneo, con l’ortofrutta al centro, in un’ottica non piu’ di antagonismo ma di integrazione. obiettivo creare un vero mercato euromediterraneo, equo, sostenibile e competitivo; sviluppare nuove partnership commerciali per approcciare in maniera sinergica a piazze strategiche per l’export come il continente asiatico e rispondere insieme alle sfide del cambiamento climatico. questo il messaggio lanciato da cia-agricoltori italiani in occasione del convegno ‘l’ortofrutta nel contesto del mediterraneo’ all’universita’ degli studi di catania, il terzo degli appuntamenti dedicati al settore per supportare l’anno internazionale della frutta e della verdura 2021 promosso dalla fao”, rende noto un comunicato di cia. “il bacino del mediterraneo sta assumendo una posizione sempre piu’ rilevante negli scambi comunitari, come nuova macroarea economica dove l’ortofrutta e’ tra le produzioni essenziali, e in cui l’italia rappresenta gia’ geograficamente il nucleo centrale”, spiega il comunicato. “ora il nostro paese puo’ sfruttare questa posizione strategica per essere artefice e protagonista di una nuova politica agricola euromediterranea, forte anche della sua posizione di leadership nel settore, con 1,2 milioni di ettari coltivati a frutta e verdura per 300 mila aziende coinvolte e un valore di 15 miliardi di euro”, evidenzia il comunicato, che aggiunge: “oltre a nicchie di valore aggiunto come la produzione di agrumi biologici, dove l’italia e’ prima al mondo, con quasi 40mila ettari e il 99,9% prodotto nelle regioni meridionali”. “e’ chiaro, pero’, che per fare tutto questo serve, prima di tutto, una revisione degli accordi commerciali bilaterali tra ue e paesi terzi del mediterraneo (ptm), visto che finora non hanno soddisfatto pienamente l’esigenza di reciproca tutela economica e fitosanitaria, di salvaguardia biunivoca, esigenza ineludibile per prodotti sensibili come gli ortofrutticoli, mancando di garantire concretamente e alla pari tutti i soggetti economici coinvolti”, sottolinea il comunicato, nel rilevare che “oggi l’incremento delle importazioni europee di ortofrutta (il marocco e’ passato da circa 896 mila tonnellate del 2009 a 1,3 milioni di tonnellate nel 2019, il 52% in piu’; l’egitto a quasi 724 mila tonnellate, il 40% in piu’ rispetto a 10 anni prima; la tunisia a 94 mila tonnellate, il 7% nel 2019 sul 2009) con la pressione sui mercati interni e spesso il crollo dei prezzi, insieme al gap di competitivita’, rischiano di acuire le contrapposizioni tra i produttori del mediterraneo”. “per questo oggi molti accordi, come quello tra ue e marocco, o l’accordo ue-egitto, significativi per produzioni come gli agrumi, il pomodoro da mensa, l’uva da tavola, andrebbero costantemente monitorati, valutati nel loro impatto e rivisti, per aggiornarli e soprattutto per consentire di operare in un’ottica di reciprocita’ e complementarita’ dell’offerta, non di antagonismo spinto, riducendo le forti differenze anche sul fronte dei costi di produzione e manodopera”, osserva il comunicato, che prosegue: “d’altra parte, secondo cia sono necessarie nuove relazioni euromediterranee di partnership commerciale e programmazione per approcciare in modo sinergico mercati lontani, in primis quello asiatico”. “senza contare che il sistema produttivo ortofrutticolo ‘allargato’ del mediterraneo affronta sfide analoghe legate all’adattamento e alla mitigazione di cambiamenti climatici, alla riduzione della risorsa idrica, alla degradazione del suolo, all’aggressivita’ delle fitopatie”, aggiunge il comunicato, che evidenzia: “sfide comuni che richiedono soluzioni comuni a sostegno degli agricoltori, attraverso l’uso di tecnologia e innovazione e l’adozione di buone pratiche, che il ciheam di bari, coinvolto nell’evento di cia, gia’ promuove nell’area mediterranea (es. irrigazione, gestione avversita’ colture, agricoltura biologica, agricoltura di precisione), trovando sinergie anche nella promozione globale di sistemi alimentari e consumo sostenibili basati sulla dieta mediterranea”. “l’italia ha un ruolo strategico nell’area del mediterraneo non solo per le relazioni legate alla logistica e agli scambi commerciali, che per il settore ortofrutticolo assumono rilevanza sempre crescente, ma in quanto promotore di dialogo, di ricerca coordinata, di cooperazione sui temi agricoli, di strategie di filiera, di comuni piani di mercato”, afferma il presidente nazionale di cia-agricoltori italiani, dino SCANAVINO, nel concludere che “il nostro paese puo’ diventare davvero il pilastro della valorizzazione dell’ortofrutta, consentendo anche trasferimento di know-how e conoscenze aziendali, in una direzione non piu’ orientata per singoli paesi, ma di macroarea euromediterranea”.