(riproduzione riservata)
“il balzo dei costi energetici oltre a spingere l’inflazione si trasferisce a valanga sui costi di produzione e sui bilanci delle imprese, dai carburanti ai fertilizzanti, dalle macchine agli imballaggi fino ai mangimi per alimentare il bestiame”, afferma la coldiretti in riferimento “all’aumento dell’inflazione con i prezzi degli alimentari che crescono appena dell’1,1% a fronte di pesanti rincari nei costi”, precisa la coldiretti. “con l’avvio delle operazioni colturali gli agricoltori sono costretti ad affrontare rincari dei prezzi fino al 50% per il gasolio necessario per le attivita’ che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione”, spiega la coldiretti, nel sottolineare che “l’aumento dei costi energetici riguarda anche il riscaldamento delle serre per fiori e ortaggi ma ad aumentare sono pure i costi per l’acquisto dei fertilizzanti, delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio per i quali si stanno verificando addirittura preoccupanti ritardi nelle consegne”. “il rincaro dell’energia si abbatte poi sui costi di produzione come quello per gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi”, aggiunge la coldiretti, nell’evidenziare che “le imprese di allevamento da latte sono ormai allo stremo con compensi da troppo tempo al di sotto dei costi di produzione che sono esplosi per effetto dei rincari nei mangimi”. “serve responsabilita’ della intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una piu’ equa ripartizione del valore per salvare aziende agricole e stalle”, conclude la coldiretti.