LATTE: ASSALZOO, PREZZI TROPPO BASSI E ALLEVATORI COSTRETTI A CHIUDERE GLI ALLEVAMENTI

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“il settore della zootecnia da latte e’ tra i piu’ colpiti dagli aumenti delle quotazioni delle materie prime e dalle altre emergenze produttive, a cominciare da quelle energetiche”, afferma un comunicato di assalzoo, l’associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici, nell’evidenziare che “la situazione si e’ aggravata ulteriormente con la crisi scoppiata a seguito del conflitto in ucraina, ma gia’ lo scorso anno gli allevatori avevano denunciato un forte stato di sofferenza”. “basti rammentare che secondo i dati 2021 dell’ismea il costo medio di produzione del latte era di 46 cent,/litro, con un aumento medio del 7,4% rispetto all’anno precedente, a fronte di un rialzo dei prezzi del latte pagati agli allevatori limitato al solo 2,9%”, precisa il comunicato, nel rilevare che “pertanto, il rapporto tra costi di produzione e prezzi di vendita aveva gia’ determinato l’annullamento della redditivita’ del settore”. “nei primi tre mesi del 2022, la situazione e’ peggiorata ancor piu’ e oggi produrre un litro di latte costa in media 50 cent./litro, con picchi in alcune aree fino a 55 cent./litro, generando una differenza tra il prezzo di vendita e di acquisto fino a oltre il 30%”, sottolinea il comunicato. “e’ necessario che l’intera filiera agro-zootecnica-alimentare prenda atto della gravita’ della situazione”, afferma michele LIVERINI, presidente reggente di assalzoo, che prosegue: “con questi costi di gestione e questi prezzi del latte pagati agli allevatori e’ forte e imminente il rischio di un danno irreparabile alla produzione lattiero-casearia. con questa profonda crisi si registrano gia’ i primi casi di stalle costrette a ridurre progressivamente i capi in allevamento. ci arrivano notizie preoccupanti da diverse regioni di un numero crescente di allevatori che preferiscono macellare i capi perche’ oggi non riescono a coprire piu’ i costi di produzione o stanno cercando di vendere all’estero il latte italiano”. “in particolare nelle regioni meridionali, inoltre, la situazione e’ ancora piu’ catastrofica perche’ tanti allevatori di vacche da latte ci stanno dicendo che in queste condizioni chiuderanno definitivamente le loro stalle”, rileva LIVERINI. “come abbiamo ribadito nel corso della nostra ultima riunione di giunta nazionale, l’associazione e’ disponibile al confronto con gli altri attori della filiera con particolare riguardo al ruolo determinante della grande distribuzione, perche’ se questo anello continua a fare orecchie da mercante e a non riconoscere agli allevatori i costi di produzione tra poco avremo problemi di scarsita’ di latte”, evidenzia LIVERINI. “la missione di tutta la filiera fino alla gdo deve essere quella di salvaguardare la zootecnia da latte italiana”, afferma il comunicato, nel sottolineare che “i due pesanti anni di crisi che stiamo vivendo, caratterizzati dalla pandemia, cui si e’ aggiunto ora il conflitto russo/ucraino, hanno dimostrato quanto sia necessario mantenere costanti i livelli di produzione interna, per non mettere a rischio la fornitura di prodotti alimentari sulle tavole degli italiani”. “un appello rivolto pero’ anche alle istituzioni, affinche’ la situazione di emergenza venga gestita con misure di emergenza, perche’ un settore strategico per l’agroalimentare italiano e il made in italy non puo’ essere abbandonato a un destino fatto di speculazioni e perdite di valore”, conclude il comunicato.