VINITALY: CIA RIPARTE DAI PRODUTTORI E PUNTA SU PIU’ RICERCA PER LA QUALITA’, SOTTOLINEA SCANAVINO

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“con il taglio del nastro sulla 54° edizione di vinitaly ci attendono quattro giorni intensi e cruciali per riposizionare il vino made in italy sui mercati internazionali e tutelare il valore record dell’export 2021 cresciuto del 13% con 7 miliardi di fatturato. puntiamo sulla centralita’ dei nostri produttori per rinsaldare la fiducia dei buyer storici, tedeschi e americani in primis, e lavorare anche su nuove relazioni commerciali e nicchie di interesse emergenti, strategiche viste le dure ripercussioni economiche e geopolitiche della guerra in ucraina”, ha dichiaratoil presidente nazionale di cia-agricoltori italiani dino SCANAVINO. la confederazione italiana agricoltori e’ presente a questa edizione al padiglione 10 stand d2 dedicato alle degustazioni: 19 aziende associate di sette regioni d’italia per undici appuntamenti in programma. “ci sono etichette di friuli-venezia giulia, lazio, liguria, marche, piemonte, sardegna e toscana, le produzioni vitivinicole solidali delle aziende aderenti alla rete del forum nazionale agricoltura sociale, i giovani e le donne del vino, le tintilie del molise con “la scuola del palato” e sommelier a supporto”, sottolinea l’organizzazione. “la qualita’ deve continuare a fare la differenza, sebbene ormai da mesi sia minacciata dall’aumento dei prezzi e da costi di produzione insostenibili, estremamente acuiti dal conflitto che sta rallentando anche la crescita. gran parte delle esportazioni di vino dall’italia alla russia e’ salvo dalle sanzioni ue sul cremlino, ma questo non rinfranca le aziende del comparto che fanno del tricolore il primo fornitore di vino del mercato russo con un giro d’affari diretto di oltre 150 milioni di euro. come e’ legittima la preoccupazione interna all’italia con l’horeca che per via della guerra dovra’ rinunciare a quasi 6 milioni di presenze dalla russia”, ha dichiarato SCANAVINO. “senza dubbio – ha aggiunto SCANAVINO – sono cambiate le priorita’ globali e auspichiamo che veri negoziati di pace siano vicini, ma nel frattempo l’agricoltura non puo’ e non deve fermarsi. asset chiave del settore vitivinicolo, quindi, non vanno abbandonati, piuttosto richiedono proprio ora una maggiore presa. mi riferisco all’impegno necessario sul fronte della promozione ue, ma anche nazionale, per assicurare finanziamenti adeguati al comparto del vino, ancor piu’ dopo il risultato importante nell’ambito del cancer plan per la distinzione tra uso e abuso di alcol, senza demonizzare il consumo consapevole di vino e delle altre bevande alcoliche”. infine, con lo stesso approccio – ha concluso SCANAVINO – va affrontato il tema delle produzioni vitivinicole di qualita’ in rapporto ai cambiamenti climatici. occorre andare avanti nella ricerca di specie e varieta’ resistenti di vite, da una parte con la selezione clonale, dall’altra portando avanti la sfida del genome editing”, tema al quale l’organizzazione ha dedicato un convegno su “la qualita’ delle produzioni vitivinicole a partire dal materiale di moltiplicazione. stato dell’arte e prospettive”, che si svolto oggi.