UCRAINA : COLDIRETTI, PORTI CHIUSI PER GUERRA BLOCCANO 10% COMMERCIO MONDIALE GRANO

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“l’ucraina e uno dei principali produttori di cereali e nel mondo esporta il 10% del frumento tenero destinato alla panificazione per un totale di oltre 18 milioni di tonnellate ma anche il 15% del mais per oltre 27 milioni di tonnellate. e’ quanto emerge dall’analisi della coldiretti sugli effetti del blocco russo dei porti del paese e la necessita’ di creare corridoi verdi. grano, mais e altri prodotti sono bloccati nei magazzini ucraini in attesa di essere spediti, con un impatto devastante sugli approvvigionamenti di numerosi paesi in via di sviluppo ma anche su quelli ricchi”, rende noto un comunicato stampa della coldiretti. “il blocco delle spedizioni dai porti del mar nero a causa dell’invasione russa sta alimentando l’interesse sul mercato delle materie prime agricole della speculazione che si sposta dai mercati finanziari ai metalli preziosi come l’oro fino ai prodotti agricoli dove le quotazioni dipendono sempre meno dall’andamento reale della domanda e dell’offerta e sempre piu’ dai movimenti finanziari e dalle strategie di mercato che trovano nei contratti derivati ‘future’ uno strumento su cui chiunque puo’ investire acquistando e vendendo solo virtualmente il prodotto, a danno degli agricoltori e dei consumatori. una situazione che nei paesi ricchi genera inflazione e mancanza di alcuni prodotti ma in quelli poveri allarga l’area dell’indigenza alimentare con il rischio di carestie in africa e in asia”, spiega la coldiretti. “una emergenza mondiale che riguarda direttamente l’italia che e’ un paese deficitario ed importa addirittura il 62% del proprio fabbisogno di grano per la produzione di pane e biscotti e il 46% del mais di cui ha bisogno per l’alimentazione del bestiame, secondo l’analisi della coldiretti dalla quale si evidenzia peraltro che l’ucraina e’ il nostro secondo fornitore di mais con una quota di poco superiore al 13% (770 mila tonnellate), ma garantisce anche il 3% dell’import nazionale di grano secondo lo studio divulga. la situazione sta innescando un nuovo cortocircuito sul fronte delle materie prime anche nel settore agricolo nazionale che ha gia’ sperimentato i guasti della volatilita’ dei listini in un paese come l’italia che e’ fortemente deficitaria in alcuni settori ed ha bisogno di un piano di potenziamento produttivo e di stoccaggio per le principali commodities, dal grano al mais fino all’atteso piano proteine nazionale per l’alimentazione degli animali in allevamento per recuperare competitivita’ rispetto ai concorrenti stranieri”, rileva la confederazione. “bisogna invertire la tendenza ed investire per rendere il paese il piu’ possibile autosufficiente per le risorse alimentari facendo tornare l’agricoltura centrale negli obiettivi nazionali ed europei”, afferma il presidente della coldiretti ettore PRANDINI nel sottolineare che “nell’immediato occorre salvare aziende e stalle da una insostenibile crisi finanziaria per poi investire per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccita’ ma serve anche contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all’abbandono nei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica e le nbt a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversita’ e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici”.