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un comunicato stampa di confagricoltura rende noto che: “malgrado il grande caldo, che spingerebbe il consumo di frutta, ricca di acqua e di vitamine, il mercato e’ lento e sconta l’aumento dei prezzi di energia e materie prime, riducendo all’osso i margini dei produttori agricoli. quest’anno, seppur di pezzatura un po’ piu’ piccola, la frutta estiva e’ di eccellente qualita’, con un grado zuccherino elevato, che garantisce maggior contenuto vitaminico e una conservabilita’ piu’ elevata. ‘irrigazione, gasolio agricolo, energia per le celle frigorifere, carburante, fertilizzanti, materiale per il confezionamento e l’imballaggio. tutto e’ aumentato – spiega michele PONSO, presidente della federazione nazionale frutticoltura di confagricoltura-. siamo in preda di un mix esplosivo. al crollo del potere di acquisto dei consumatori si e’ aggiunta l’impennata dei costi di produzione’. il presidente della federazione nazionale frutticoltura di confagricoltura fa qualche esempio. ‘l’aumento dell’energia elettrica ha raddoppiato i prezzi per le celle frigorifere portando le bollette a 100 mila euro al mese. mandare un camion in germania prima costava 2.500 euro di gasolio, ora 4.000, senza dimenticare le elevate spese che sosteniamo per l’irrigazione. intendiamoci – precisa – se i prezzi di vendita fossero riferiti all’anno scorso, il 2022 sarebbe giudicata un’ottima annata, ma gli aumenti esponenziali delle spese hanno ridotto i margini di oltre il 30%’. a causa dell’anomala e prolungata ondata siccitosa, sottolinea confagricoltura, la parola d’ordine per i frutticoltori e’ stata diradare di piu’, per avere frutti piu’ grandi e piu’ resistenti. infatti le piante cariche di pesche, albicocche, pere e mele soffrono di piu’ la carenza d’acqua e, con le alte temperature, rischiano di andare in stress idrico, con conseguente cascola dei frutti. ‘buoni i risultati per pesche e nettarine, anche se con l’avvicinarsi delle ferie preoccupa il rallentamento nei consumi. discreta l’annata anche per i piccoli frutti, nonostante le perdite dovute alle temperature eccessive del mese di giugno. si prospetta – conclude michele PONSO – un’ottima produzione in termini qualitativi e quantitativi per mele e pere, ma l’incognita resta l’autunno e il panorama globale tra confitto ed inflazione’. ‘aria calda, mercato fermo’. sintetizza cosi’, massimiliano DEL CORE, presidente della organizzazione interprofessionale dell’ortofrutta italiana, la situazione del comparto e aggiunge: ‘dopo l’ottima partenza delle angurie sui mercati nord europei, assistiamo ad un rallentamento. bene le pesche e le albicocche, malgrado queste ultime siano un frutto delicato, che sconta la finestra stagionale stretta. la frutta presenta un ottimo grado zuccherino’. ‘per l’uva da tavola – continua DEL CORE – l’incertezza sui mercati rende fredda la campagna, nonostante la qualita’ e le buone caratteristiche organolettiche. resta sostenuta la domanda di prodotto di club (uva e angurie) senza semi. siamo ottimisti per l’uva da tavola, il periodo clue sara’ dopo ferragosto e si protrarra’ fino a settembre-ottobre’. la frutta italiana e’ un’importante voce dell’export agroalimentare. diventa la prima insieme agli ortaggi, rappresentando piu’ di un quarto dell’intera produzione agricola nazionale”.