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un comunicato stampa di coldiretti rende noto che: “dai polli ai supermercati l’agroalimentare e’ diventato un settore prioritario di investimento della malavita con un business criminale che ha superato i 24,5 miliardi di euro. e’ quanto afferma la coldiretti in riferimento all’inchiesta dei carabinieri della compagnia di misilmeri e del nucleo investigativo del reparto operativo di palermo che ha disarticolato i vertici di un clan mafioso che aveva preso di mira l’alimentare, dal settore avicolo alla grande distribuzione. la malavita comprende la strategicita’ del settore in tempo di crisi economica perche’ – sottolinea la coldiretti – consente di infiltrarsi in modo capillare nella societa’ civile e condizionare la via quotidiana delle persone. non solo si appropriano di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma – continua la coldiretti – compromettono in modo gravissimo la qualita’ e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti italiani ed il valore del marchio made in italy. con i classici strumenti dell’estorsione e dell’intimidazione le agromafie impongono l’utilizzo di specifiche ditte di trasporti, o la vendita di determinati prodotti agli esercizi commerciali, che a volte, approfittando della mancanza di liquidita’, arrivano a rilevare direttamente grazie – continua la coldiretti – alle disponibilita’ di capitali. un fenomeno che – conclude coldiretti – minaccia di aggravarsi ulteriormente per gli effetti del caro prezzi provocato dalla guerra che potrebbe spingere le imprese a rischio a ricorrere all’usura per trovare i finanziamenti necessari.