PESCA: API-CONFAGRICOLTURA, INTERVENIRE SU COSTI ENERGETICI E TRACCIABILITA’ PER ACQUACOLTURA

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“l’acquacoltura e’ un’attivita’ sostenibile dal punto di vista sociale, economico e ambientale. puntare su questo comparto migliora l’autosufficienza alimentare nazionale per i prodotti ittici e contribuisce a colmare il divario tra consumo e produzione di piscicoltura sostenibile nell’unione europea”. lo ha messo in evidenza l’api (associazione piscicoltori italiani) di confagricoltura intervenendo – informa un comunicato di api – all’audizione informale prima di natale, presso la commissione agricoltura della camera dei deputati. “nel 2021, l’acquacoltura ha prodotto 180.000 tonnellate di prodotti ittici tra pesci e molluschi, con un fatturato di circa 500 milioni di euro negli 850 sono i siti produttivi concentrati per il 60% al nord, il 15% al centro e il 25% al sud”, rileva il comunicato. “il perdurare del conflitto russo-ucraino ha acuito notevolmente i costi energetici per le nostre aziende, che hanno consumi estremamente elevati”, ha affermato il vicepresidente api, marco GILMOZZI, che ha proseguito: “chiediamo di inserire nell’elenco delle imprese energivore quelle che svolgono l’attivita’ di acquacoltura in impianti a terra utilizzando acqua dolce, salmastra o salata. per raggiungere una maggiore efficienza energetica sarebbe anche necessario consentire impianti fotovoltaici innovativi su strutture come vasche o bacini d’allevamento”. “in italia si allevano, in grande biodiversita’, 25 specie ittiche in ambienti diversi: acqua dolce, salmastra (lagune), mare”, spiega il comunicato, che precisa: “il pesce piu’ allevato e’ la trota, seguono orata e spigola. si producono anche 130 milioni di avannotti di specie ittiche marine pregiate e siamo leader europei per il caviale di storione”. “proprio per questi motivi occorre fornire una informazione chiara ai consumatori indicando l’origine (da pesca o allevamento) e il paese di provenienza del pesce, alla stregua di quanto e’ gia’ d’obbligo per la vendita al dettaglio nei supermercati o nelle pescherie”, ha aggiunto il direttore dei piscicoltori di confagricoltura, andrea fabris, nel sottolineare che “la trasparenza con l’etichettatura obbligatoria dei prodotti ittici, somministrati attraverso i canali ho.re.ca., tutela il diritto del consumatore e le produzioni made in italy”.”e’ stato infine evidenziato il problema della durata delle concessioni per acquacoltura e delle procedure di assegnazione”, informa il comunicato, nel concludere che “per i piscicoltori e’ necessario avviare, nel piu’ breve tempo possibile, i bandi per l’utilizzo dei fondi residui del feamp di compensazione finanziaria per il mancato guadagno e per i costi aggiuntivi sostenuti a causa del conflitto russo-ucraino, attivando un’analoga procedura per l’utilizzo dei fondi feampa relativi alla programmazione 2021-2027. l’api ha sottolineato la vitalita’ del comparto il cui numero di addetti e’ in costante crescita”.