TOSCANA: CONFAGRICOLTURA, SETTORE OVICAPRINO PER LA PRIMA VOLTA ALLA FIERA DI CREMONA

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“il settore ovicaprino sbarca alle fiere zootecniche internazionali di cremona fiere. l’evento, da sempre dedicato al settore bovino e dei macchinari per l’agricoltura, ha aperto per la prima volta le sue porte a quello allevatoriale di pecore e capre, oggi strategico nel panorama agricolo, grazie alla sua dinamicita’, innovazione e una intensa attivita’ di ricerca a suo sostegno. merito di tutto questo deve essere ascritto alla presidente nazionale del settore ovicaprino di confagricoltura, la battagliera angela SABA che e’ riuscita in questa epica impresa”, rende noto un comunicato stampa di confagricoltura toscana. “non posso nascondere la felicita’ perche’ quella di portare il mio settore dentro un evento internazionale della portata di cremona fiere non e’ stato facile. abbiamo abbattuto il muro di berlino e sfondato quello del suono. l’intento era di far crollare lo stereotipo secondo cui al pastore si abbini allo zampognaro o meglio ancora al quadretto da appendere come immagine bucolica. il nostro, in realta’, e’ un settore all’avanguardia che muove grossi numeri e che lavora a fianco della ricerca”, afferma SABA. “quello ovicaprino in italia porta con se’ numeri consistenti, soprattutto nel centro-sud e nell’italia insulare, con 0,8 miliardi di euro di valore alla produzione pari all’1% di quella agricola nazionale e il 4,4% di quella zootecnica e costituisce, specie in alcuni territori, un presidio essenziale ad elemento notevole per la crescita e l’occupazione di alcune aree vocate. sono attualmente quasi 136mila gli allevamenti e circa 7,5 i milioni di capi allevati. un settore che appare in contrazione (negli ultimi 5 anni sono diminuiti del 6,7% gli allevamenti e del 2,5% i capi allevati, anche a causa del problema dei predatori che stanno imperversando in tutto lo stivale. un incontro, quello cremonese, che qualcuno ha gia’ ribattezzato gli stati generali del settore, grazie a un parterre di grande importanza. infatti, oltre alla presenza dei presidenti dei due consorzi di tutela del pecorino piu’ significativi, il romano dop e il toscano dop, rispettivamente gianni MAODDI e carlo SANTARELLI, si e’ notata quella del presidente nazionale di confagricoltura, massimiliano GIANSANTI”, prosegue confagricoltura toscana. “abbiamo parlato della filiera in tutte le sue accezioni, dal lattiero caseario, alla carne (con la testimonianza dell’imprenditore tiziano iulianella), alla lana e dell’importanza del prodotto trasformato soprattutto nelle regioni d’elezione. spazio e’ stato lasciato alla ricerca e all’innovazione, con i progetti portati avanti in varie regioni d’italia dall’universita’ di pisa con il professor marcello MELE e dalla regione toscana con il dirigente del settore agricolo gennaro GILIBERTI. dai dati forniti emerge come il sistema toscano sia molto progredito e innovativo. resta il grosso punto interrogativo della predazione, perche’ gran parte delle regioni italiane si trovano a dover far fronte a questo problema che condiziona economicamente il settore. nella disamina, l’attenzione e’ stata puntata sui costi e sulla politica agricola comune, quest’ultima accusata di aver escluso da alcuni ecoschemi l’ovicaprino, perche’ considerato marginale. come si fa a considerare non rilevante chi fa mangiare migliaia di famiglie e copre l’intera filiera, dalla mangimistica, alle foraggere, ai macchinari? la nostra e’ una vera e propria economia circolare, in cui si guarda al benessere animale, ecosostenibile, perche’ gli allevamenti ad oggi sono tutti bradi o semi bradi. e’ una tipologia di allevamento che deve crescere ed essere sostenuta dalla politica, affinche’ i giovani, anziche’ fuggire e scegliere alternative, rimangano e trovino fonti di reddito anche in questo lavoro”, spiega SABA, soddisfatta per la vicinanza di antonfrancesco VIVARELLI COLONNA, sindaco di grosseto, area vocata alla pastorizia. “e angela SABA, con tutto il mondo dell’ovinicoltura, una piccola grande scommessa l’ha gia’ vinta, perche’ d’ora in poi questo comparto non sara’ piu’ considerato il fratello minore, ma inserito a pieno diritto nelle attivita’ di cremona fiere”, conclude confagricoltura toscana.