INFLAZIONE: ISTAT, A DICEMBRE 2022 INDICE PREZZI AL CONSUMO AUMENTA DELL’11,6% SU BASE ANNUA

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“nel mese di dicembre 2022, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettivita’ (nic), al lordo dei tabacchi, aumenti dello 0,3% su base mensile e dell’11,6% su base annua (da +11,8% del mese precedente), confermando la stima preliminare”. lo rende noto un comunicato dell’istat, che prosegue: “in media, nel 2022 i prezzi al consumo crescono dell’8,1% (+1,9% nel 2021). al netto degli energetici e degli alimentari freschi (l”inflazione di fondo’), i prezzi al consumo aumentano del 3,8% (+0,8% nell’anno precedente) e al netto dei soli energetici del 4,1% (+0,8% nel 2021). il rallentamento su base tendenziale dell’inflazione e’ dovuto prevalentemente ai prezzi degli energetici non regolamentati (che, pur mantenendo una crescita sostenuta, passano +69,9% a +63,3%), degli alimentari non lavorati (da +11,4% a +9,5%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +6,8% a +6,0%); per contro, un sostegno alla dinamica dell’inflazione deriva dall’accelerazione dei prezzi degli energetici regolamentati (da +57,9% a +70,2%), degli alimentari lavorati (da +14,3% a +14,9%), dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,5% a +6,2%) e dei servizi relativi alle comunicazioni (da +0,2% a +0,7%). nel mese di dicembre 2022, l'”inflazione di fondo” (cioe’ al netto degli energetici e degli alimentari freschi)accelera da +5,6% a +5,8% e quella al netto dei soli beni energetici sale da +6,1% a +6,2%. i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale da +12,7% a +12,6%, come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,8% di novembre a +8,5%). l’aumento congiunturale dell’indice generale e’ dovuto, per lo piu’, alla crescita da un lato dei prezzi degli energetici regolamentati (+7,8%), dei beni alimentari lavorati (+0,8%) e degli altri beni (+0,7%), dall’altro, a causa di fattori stagionali, dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,4%) e dei servizi relativi ai trasporti (+1,1%). gli effetti di questi aumenti sono stati solo in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi degli energetici non regolamentati (-3,9%) e degli alimentari non lavorati (-0,6%). l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (ipca) aumenta dello 0,2% su base mensile e del 12,3% su base annua (da +12,6% di novembre), confermando la stima preliminare. la variazione media annua del 2022 e’ pari a +8,7% (+1,9% nel 2021). l’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (foi), al netto dei tabacchi, aumenta dello 0,3% su base mensile e del 11,3% rispetto a dicembre 2021. la variazione media annua del 2022 e’ pari a +8,1% (era +1,9% nel 2021). nel 2022 l’impatto dell’inflazione, misurata dall’ipca, e’ piu’ ampio sulle famiglie con minore capacita’ di spesa (+12,1%; +7,2% per quelle con maggiore capacita’ di spesa). a dicembre il rallentamento dell’inflazione in termini tendenziali e’ dovuto prevalentemente alla decelerazione dei prezzi di abitazione, acqua, elettricita’ e combustibili (da +56,6% a +54,5%), dei trasporti (da +6,9% a +6,2%) e dei prodotti alimentari e bevande analcoliche (da +13,6% a +13,1%) (prospetto 2 e figura 2); tale dinamica e’ stata solo in parte compensata dall’accelerazione dei prezzi di ricreazione, spettacoli e cultura (che passano da +2,3% a +3,4%), dei mobili, articoli e servizi per la casa (da +7,5% a +7,8%), dei servizi ricettivi e di ristorazione (da +7,9% a +8,1%), di altri beni e servizi (da +3,3% a +3,5%) e dalla flessione meno ampia dei prezzi delle comunicazioni (da -2,1% a -1,3%). scomponendo il tasso di inflazione nella somma dei contributi dovuti alle singole divisioni, l’impatto piu’ ampio sulla crescita tendenziale dell’indice generale dei prezzi al consumo deriva dai prezzi di abitazione, acqua, elettricita’ e combustibili (5,975 punti percentuali) e dei prodotti alimentari e bevande analcoliche (2,422); minore quello dei prezzi dei trasporti (0,904), dei servizi ricettivi e di ristorazione (0,760) e di mobili, articoli e servizi per la casa(0,625). l’unico contributo negativo e di modesta entita’ e’ quello dei prezzi delle comunicazioni (-0,035)”.