CLIMA: FOCUS ISTAT SU MISURE STATISTICHE PER ADATTAMENTO AI CAMBIAMENTI SU NUOVE GEOGRAFIE PER AGRICOLTURA

ISTAT DIFFONDE STIMA PRELIMINARE DEI CONTI ECONOMICI DELL’AGRICOLTURA PER IL 2022

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“nel 2022 la produzione dell’agricoltura si riduce dello 0,7% in volume. scendono anche il valore aggiunto ai prezzi base (-1% in volume) e le unita’ di lavoro (-1,4%). superati gli effetti della crisi pandemica, c’e’ il pieno recupero delle attivita’ secondarie e dei servizi ma la ripresa e’ frenata dal sostenuto rialzo dei prezzi degli input e dalla siccita’. notevole l’incremento dei prezzi dei prodotti venduti (+19,1%) e ancora piu’ rilevante quello dei prezzi dei prodotti impiegati (+23,6%). si riduce la produzione di olio (-17%) e cereali (-10,4%) mentre l’annata e’ favorevole per frutta (+6,8%) e florovivaismo (+1,1%); stabile il settore zootecnico. nell’ue27, la francia consolida il primato per produzione e valore aggiunto agricolo”. lo rende noto l’istat in un comunicato, nel diffondere la stima preliminare dell’andamento economico del settore agricolo per l’anno appena trascorso. “i dati esposti in questo report si riferiscono ai conti economici dell’agricoltura (cea), che differiscono per alcuni aspetti dal quadro centrale dei conti nazionali”, spiega il comunicato, che prosegue: “nel 2022 gli effetti della crisi pandemica che avevano segnato il biennio precedente sono stati riassorbiti, in particolar modo per le attivita’ secondarie e dei servizi che hanno recuperato il trend positivo bruscamente interrotto. la forte instabilita’ dei mercati internazionali delle materie prime agricole e dei prodotti energetici, che ha caratterizzato l’ultima parte del 2021 e che si e’ amplificata nel corso del 2022 anche per l’effetto dirompente del conflitto russo-ucraino, ha tuttavia innescato un consistente rialzo dei prezzi con ricadute particolarmente pesanti sui costi di produzione. inoltre, il fattore climatico ha segnato l’andamento del settore soprattutto per la siccita’, fenomeno che ha contraddistinto l’intera annata influendo su volumi e qualita’ di molte colture. i prezzi dei prodotti venduti sono cresciuti in modo consistente (+19,1%) ma ancora piu’ forte e’ stato il rialzo dei prezzi dei beni acquistati (+23,6%). se, quindi, da un lato il valore corrente della produzione totale dell’agricoltura e’ aumentato del 18,2% (72,4 miliardi di euro contro 61,2 del 2021) dall’altro i consumi intermedi hanno subito un incremento del 23,1%; il valore aggiunto a prezzi correnti e’aumentato del 14,2%. al netto della variazione dei prezzi, nel 2022 la produzione dell’agricoltura si e’ ridotta dello 0,7% in volume e il valore aggiunto dell’1%. la diminuzione complessiva delle unita’ di lavoro e’ stimata all’1,4%, a sintesi di una netta flessione dei lavoratori indipendenti (-2,3%) e di un lieve incremento di quelli dipendenti (+0,3%). i contributi alla produzione ricevuti dal settore sono aumentati del 2%. il reddito dei fattori e’ cresciuto del 15,6% in valore e, conseguentemente, l’indicatore di reddito agricolo ha evidenziato un aumento del 13,7%. il 2022 non e’ stato un anno favorevole per le coltivazioni (-2,2% in volume). gli eventi climatici hanno condizionato le produzioni, con basse temperature primaverili, eccezionali ondate di calore nel periodo estivo e pressoche’ totale assenza di precipitazioni e un clima caldo e asciutto che si e’ protratto per gran parte dell’anno in molte aree del paese. sensibili decrementi si registrano non solo per olio d’oliva (-17% in volume) e cereali (-10,4%) ma anche per piante foraggere (-5,5%), piante industriali (-4,5%), patate (-1,9%) e ortaggi freschi (-1,8%). l’annata si e’ rivelata invece propizia per colture frutticole (+6,8% in volume) e florovivaismo (+1,1%), mentre il vino ha mantenuto gli stessi livelli quantitativi del 2021 (+0,1%). notevole l’incremento dei prezzi dei prodotti delle coltivazioni, cresciuti mediamente del 17,8%, con punte del 40,3% per i foraggi, 39,9% per i cereali, 21,2% per gli ortaggi freschi, 14,7% per gli agrumi, 13,5% per le piante industriali, 10,1% per il vino e 6,6% per la frutta fresca. secondo le prime stime, nel 2022 il settore zootecnico ha mantenuto volumi produttivi sostanzialmente stabili rispetto al 2021 (-0,3%), a sintesi di una crescita che ha riguardato principalmente gli ovi caprini(+5,2%), bovini (+2,5%) e il latte (+0,1%) e di un calo per le carni suine (-2,8%) e il pollame (-1,5%). il prezzo medio dei prodotti zootecnici e’ in forte aumento (+24,2%), spinto soprattutto dal rincaro dipollame (+33,4%), latte (+26,6%), carni bovine (+19,5%), suine (+18,4%) e ovi caprine (+10,6%). la produzione delle attivita’ secondarie non agricole nel 2022 ha segnato un incremento in volume del6%. le stime indicano un’espansione soprattutto per le attivita’ legate all’agriturismo e la piena ripresa di questo settore dopo le forti cadute causate dalla crisi pandemica. in positivo pure le attivita’ dei servizi agricoli (incremento in volume dello 0,5%). anche per questi ambiti produttivi si e’ avuto un rialzo dei prezzi, consistente per le attivita’ secondarie (+25,4%) e piu’ contenuto per quelle dei servizi (+5%). nel 2022, a fronte di un calo delle quantita’ dei prodotti acquistati (-0,4%), l’ammontare dei consumi intermedi, ovvero i costi sostenuti dagli agricoltori, e’ stimato in sensibile aumento (+23,1%). la progressione dei costi e’ imputabile essenzialmente ai prezzi dei principali prodotti impiegati (+23,6%); sono cresciuti sensibilmente soprattutto i prezzi di fertilizzanti (+63,4%), prodotti energetici (+49,7%) e alimenti per animali (+25,1%). l’incremento, iniziato alla fine del 2021, si e’ ampliato e consolidato nel corso del 2022 in buona parte per le conseguenze del conflitto in atto in ucraina che ha prodotto una forte instabilita’ dei mercati internazionali delle materie prime agricole e dei prodotti energetici. l’andamento congiunto dei prezzi dei prodotti venduti (output) e di quelli acquistati (input) delinea nel2022 un ulteriore peggioramento della ragione di scambio per il settore agricolo. nel 2022 il comparto agricolo ha registrato un decremento del volume della produzione del 3% per l’insieme dei paesi dell’ue27. limitando l’analisi ai principali paesi, il calo piu’ vistoso ha riguardato ungheria, romania e spagna mentre si e’ avuta una lieve crescita in grecia, danimarca e francia. la graduatoria del valore della produzione a prezzi correnti vede la francia mantenere nel 2022 la prima posizione (96,6 miliardi di euro, +17,2% rispetto al 2021), seguita da germania (74,4 miliardi di euro, +25,7%), italia (72,4 miliardi di euro, +18,2%) e spagna (63,8 miliardi di euro, +11,7%). anche in termini di valore aggiunto la francia conferma nel 2022 la propria leadership europea (43,5 miliardi di euro, +23,5% rispetto al 2021) seguita dell’italia (38,4 miliardi di euro, +14,2%), che aveva mantenuto il primato ininterrottamente dal 2013 al 2020, mentre la germania (30,9 miliardi di euro, +57,9%) supera la spagna (28,5 miliardi di euro, -4,8%). i prezzi alla produzione (misurati in termini di prezzo base) sono risultati in forte accelerazione nel 2022 per il complesso ue27 (+23%), con valori al rialzo di almeno 10 punti percentuali in tutti gli stati membri; gli incrementi piu’ rilevanti hanno interessato ungheria, polonia, romania, germania e spagna. le stime mostrano un aumento dei consumi intermedi del 21,5% per il complesso dell’ue27 nel 2022. polonia (+43,6%), spagna (+29,9%), paesi bassi (+24,2%) e italia (+23,1%) sono i paesi in cui si rilevano incrementi del valore dei consumi intermedi piu’ elevati (e al di sopra della media europea) mentre germania (+9,8%) e francia (+12,4%) quelli dove risultano piu’ ridotti. i prezzi dei beni e servizi impiegati sono cresciuti mediamente del 25,4% per l’ue27, con polonia (+44,8%), spagna (+31,2%) e romania (+30,8%) tra i paesi con i maggiori incrementi e germania (+14%) e francia (+18,1%) tra i paesi con variazioni piu’ contenute; l’italia (+23,6%) si attesta al di sotto della media europea. crescente risulta l’impatto dei consumi intermedi sul valore della produzione: essi incidono mediamente per il 58,8% nell’ue27 (57,7% nel 2021), con percentuali maggiori in danimarca (70,9%), ungheria(70,1%), paesi bassi (67,3%) e germania (58,4%) e inferiori in spagna (55,3%), francia (54,9%) e italia(47%). l’andamento dell’indicatore a di reddito agricolo, che misura la produttivita’ del lavoro in agricoltura, nel 2022 risulta in aumento per quasi tutti i principali paesi, in particolare per germania (+66,8%), danimarca (+29,8%) e francia (+24,5%) mentre mostra valori negativi per romania (-21,2%), ungheria(-4,9%) e spagna (-4,5%). il valore dell’italia (+13,7%) e’ in linea con la media ue27 (+13,1%)”.