CAI AGROMEC: IL 3/3 AD ASSEMBLEA ANNUALE ECAF (AGRICOLTURA CONSERVATIVA) IN PUGLIA

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“agromeccanici, tecnici agronomi e agricoltori provenienti da tutta europa interverranno venerdi’ 3 marzo in terra di puglia in occasione dell’assemblea annuale di ecaf, federazione europea dell’agricoltura conservativa, in cui sara’ al centro il tema della semina su sodo. per l’occasione, gli ospiti visiteranno a gravina in puglia (bari), orta nova (foggia) e manfredonia (foggia) diverse realta’ che applicano da anni la semina su sodo. inoltre, non manchera’ anche un tour presso un’azienda locale costruttrice di seminatrici”, rende noto un comunicato stampa di cai agromec. “l’evento ospitera’ un team di esperti di agricoltura conservativa provenienti da diversi stati europei; sara’ quindi un’importante occasione di confronto tra operatori del settore”, afferma il professor michele PISANTE della facolta’ di bioscienze e tecnologie agro alimentari dell’universita’ di teramo, organizzatore dell’iniziativa. molto nutrita si prevede la partecipazione da parte della categoria dei contoterzisti. “le imprese agromeccaniche sono le sole che oggi, in italia, hanno gli strumenti e le competenze per la moderna agricoltura. la semina su sodo, peraltro, per le sue caratteristiche, si presenta come una tecnica da perseguire per preservare i terreni e arginare il rischio desertificazione, sempre piu’ attuale viste anche le ultime annate particolarmente siccitose”, ricorda infatti gianni DALLA BERNARDINA, presidente nazionale cai agromec. “abbiamo accolto molto favorevolmente l’invito del professore pisante a partecipare all’evento. le nostre aziende agromeccaniche possono fornire infatti un contributo fondamentale alla diffusione dell’agricoltura conservativa e alla sua corretta implementazione. occorre pero’ porre l’attenzione e, in prospettiva, arrivare a correggere i criteri per la concessione di contributi psn (piano strategico nazionale) previsti dalla regione puglia, cosi’ come da altre regioni, per chi applica questa tecnica. secondo le linee guida che dovrebbero entrare in vigore, infatti, e’ troppo poco marcata la differenza di contributi che percepisce chi fa minima lavorazione (208 euro per ettaro) e chi fa semina su sodo (214 euro per ettaro). solo con la semina su sodo, infatti, si preservano al meglio la sostanza organica e la fertilita’ del terreno. inoltre, con tale tecnica si va a sottrarre co2 dall’atmosfera e, contestualmente, si incrementa la fertilita’ del terreno; anche in termini di ‘certificati verdi’, quindi, ci dovrebbe essere un riconoscimento. rimane ancora molto da fare, insomma, pure a livello istituzionale, per arrivare a mettere in campo tutti gli strumenti per facilitare e implementare una moderna agricoltura”, spiega matteo TAMBURELLI, presidente di apima foggia e consigliere nazionale cai agromec.