CLIMA: CAI, GENETICA ITALIANA IN PRIMA FILA IN RICERCA SEMI PER CEREALI RESISTENTI A CAMBIAMENTI

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“la genetica italiana, che trova nel polo sementiero composto da consorzi agrari d’italia e sis – societa’ italiana sementi la piu’ importante realta’ del panorama nazionale, e’ in prima fila nella ricerca di semi in grado resistere agli effetti del cambiamento climatico. e’ quanto emerge dalla tappa principale de ‘le giornate in campo 2023′ a poggio renatico (ferrara), durante la quale consorzi agrari d’italia, sis-societa’ italiana sementi e agronica/ibfservizi hanno proposto alle oltre 1000 aziende i risultati degli oltre 50 campi sperimentali gestiti dal gruppo di ricerca in giro per l’italia”. lo rende noto un comunicato di cai, che prosegue: “la ricerca del settore cerealicolo di prodotti resistenti agli stress ambientali e che consentano di stipulare contratti di filiera con i trasformatori e’ fondamentale in questo periodo storico, come testimoniato anche dai dati sui semi certificati che segnano, per il primo polo sementiero italiano, un +15% sui semi venduti e +6% sugli ettari coltivati nell’ultimo anno. con le temperature piu’ alte che sono diventate purtroppo una regola, infatti, da un lato aumenta il fabbisogno d’acqua dovuto all’aumento della traspirazione delle piante, e dall’altro si riducono le riserve idriche montane, al netto di fenomeni gravi ed estremi come quelli degli ultimi giorni. mais e sorgo in tal senso sono piu’ efficienti nell’utilizzazione dell’acqua, dato che per ogni molecola di co2 fissata consumano 150 molecole di h20, mentre grano duro e tenero ne consumano 400. si stanno profondendo grandi sforzi anche nel miglioramento della tenuta alle condizioni di siccita’ di grano duro e tenero: dall’applicazione delle piu’ moderne tecniche di miglioramento vegetale, con l’impiego di serre tradizionali e piu’ moderne, chiamate fitotroni, alla collocazione di campi sperimentali in ambienti caratterizzati da carenza idrica, cosi’ come in quelli con elevate temperature. il miglioramento genetico sta lavorando sullo sviluppo dell’apparato radicale e la copertura dell’interfila veloce in modo da conservare maggiormente l’umidita’ del terreno e migliorare l’efficienza dell’utilizzazione della radiazione solare. nei laboratori si studiano varieta’ di frumento sempre piu’ tolleranti al caldo, capaci di immobilizzare l’acqua raccolta e riutilizzarla in momenti di stress, e di resistere alle malattie. nel grano duro, in particolare, si dimostrano particolarmente affidabili varieta’ come core e claudio, note per l’eccezionale rusticita’ e stabilita’ produttiva, a cui si stanno affiancando la novita’ beltorax e matusalem. particolarmente apprezzate dai trasformatori e pastifici c’e’ il marco aurelio (eccellente rapporto produttivita’/qualita’ e quantita’ glutine), furio camillo (eccellente rapporto produttivita’/peso specifico e proteine) e la novita’ panoramix. tra i frumenti teneri, con lo sviluppo della ben nota varieta’ bologna e’ stato fornito un forte contributo al miglioramento qualitativo del monte granario nazionale, che puo’ contare attualmente su varieta’ come giorgione per i prodotti da forno come i dolci natalizi, giambologna e aca360, novita’ importante per le caratteristiche tecnologiche delle farine. di rilievo le novita’ sy passion, per l’eccellente stabilita’ produttiva, e arecibo che accompagna l’elevata potenzialita’ produttiva con una particolare tolleranza agli stress abiotici. infine, tra i biscottieri donatello rappresenta una novita’ di ampia adattabilita’ e a cui si sta affiancando la novita’ dali’ dotata di un ulteriore incremento produttivo”.