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“gli italiani, inventori dello slowfood, hanno un rapporto appassionato, a volte passionale, con la loro gastronomia. e’ comprensibile e anche simpatico. ma in questi ultimi mesi, l’attivismo delle autorita’ italiane ha tuttavia raggiunto dei livelli tali che a bruxelles ormai si parla di una “gastrodiplomazia” aggressiva. puo’ far sorridere, ma spesso rende perplessi i professionisti dell’europa, arrivando talvolta ad irritarli”, scrivono karl DE MEYER da bruxelles e olivier TOSSERI da roma su “les echos”, dopo aver indicato una serie di iniziative prese dal governo, dagli eurodeputati alessandra MUSSOLINI e paolo DE CASTRO e dalla coldiretti contro la carne artificiale, le farine di insetti, l’etichetta irlandese sugli alcolici e, soprattutto, il nutri-score, nel mirino, secondo “les echos”, di una “crociata”. il quotidiano fa notare come questa questione sia trasversale e non abbia coinvolto soltanto il governo MELONI, anche se quest’ultima ne ha fatto una sua bandiera, ma anche il precedente governo DRAGHI. cita l’opinione dello storico dell’alimentazione alberto GRANDI, secondo il quale “la polemica sul nutri-score e’ il segno di un paese che, da 50 anni, non sa affrontare le sfide della modernita’ e preferisce cristalizzarsi nell’immagine di una destinazione turistica, invece di puntare sugli investimenti e il futuro”. va precisato – prosegue “les echos” – che roma non e’ sola in questa sua crociata, tanto che “secondo le nostre informa, la commissaria alla salute stella KYRIAKIDES avrebbe piu’ o meno rinunciato a perseverare su questo dossier esplosivo, nel quale roma ha investito un cosi’ grande capitale politico. ufficialmente sta continuando a perfezionare lo studio di impatto”.