PERONOSPORA: COPAGRI PUGLIA, PRODUZIONE COMPROMESSA FINO -50% VIGNETI FOGGIA, BAT E TARANTO

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“a seguito delle persistenti piogge che hanno interessato in queste ultime settimane buona parte della regione, i vigneti sono stati attaccati dal fungo della famiglia delle peronosporacee, causando notevoli danni alle coltivazioni in campo; danni aggravati dai disagi degli agricoltori che, impossibilitati a recarsi nei campi per le inondazioni legate alle precipitazioni, non hanno potuto effettuare i trattamenti fitosanitari necessari a contrastare la proliferazione del fungo”. lo sottolinea il presidente della copagri puglia michele PALERMO invitando la regione puglia a dichiarare lo stato di calamita’ naturale, informa un comunicato stampa della confederazione regionale. “per la prossima campagna, infatti, c’e’ il concreto rischio che la produzione di uva da vino e da tavola si riduca in misura significativa, con cali consistenti, stimabili fino al 50% nei vigneti del foggiano, della bat e del tarantino, e pesanti conseguenze per l’economia agricola pugliese”, spiega PALERMO, evidenziando che “diversi comuni hanno gia’ chiesto alla regione puglia di effettuare sopralluoghi urgenti nei terreni, cosi’ da poter quantificare i danni e ricorrere al fondo di solidarieta’ nazionale”. “solo in questo modo – prosegue il presidente della copagri puglia – i produttori agricoli danneggiati potranno ottenere la sospensione del versamento dei contributi previdenziali e assistenziali delle aziende agricole e dei lavoratori dipendenti, la sospensione o il differimento del termine per gli adempimenti degli obblighi tributari e previdenziali, la sospensione per un anno del pagamento delle rate e degli effetti del credito agrario, nonche’ l’anticipazione del pagamento dei premi pac”. “sara’ poi importante lavorare affinche’ il governo conceda una deroga a quanto previsto dal fondo di solidarieta’ nazionale, cosi’ da garantire risarcimenti anche alle produzioni assicurabili come da piano assicurativo nazionale e tutelare le aziende non assicurate”, aggiunge PALERMO, ad avviso del quale “e’ arrivato il momento di mettere mano ai contenuti dell’ormai datato d.lgs. 102/2004, che in relazione ai sempre piu’ innegabili ed evidenti effetti del climate change andrebbe adeguato per ristorare gli agricoltori in modo piu’ celere ed efficace, e di puntare con sempre maggiore determinazione sulle innumerevoli possibilita’ offerte dalla ricerca e dall’innovazione applicata all’agricoltura, a partire dai positivi contenuti del cosiddetto ‘dl siccita”, col quale si da’ finalmente il via libera alla sperimentazione in campo per ottenere produzioni vegetali in grado di meglio rispondere alla scarsita’ idrica e a stress ambientali e biotici”.