PESTE SUINA: AUDIZIONE ALLA CAMERA DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO CAPUTO CAUTAMENTE OTTIMISTA

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a quasi un anno dal suo insediamento come commissario straordinario all’emergenza peste suina, vincenzo CAPUTO si dice “cautamente ottimista”, alla luce dei risultati ottenuti e che ancor piu’ si potranno ottenere, ora che e’ stato organizzato e diventera’ operativo un modello di gestione per affrontare ed eradicare la malattia. questa convinzione e’ stata espressa dal commissario straordinario nel corso dell’audizione in commissione agricoltura alla camera per un aggiornamento sull’emergenza e le attivita’ di contrasto alla diffusione della malattia. CAPUTO ha anche affermato di non conoscere le intenzioni del governo ma di ritenere “che ci potrebbe essere una prosecuzione della struttura commissariale, che e’ un soggetto attuatore”; si e’ dichiarato disponibile a continuare il lavoro, alla luce dell’esperienza maturata. in questo anno – ha spiegato – “il lavoro commissariale e’ stato soprattutto quello di fortificare, nei territori regionali, il sistema di lotta alla peste suina, specie dove la malattia non ha ancora preso piede”. azione che si e’ concretizzata con l’istituzione dei got – gruppi operativi territoriali e dei bioregolatori con la legge 112/2023 “piano di catture, abbattimento e smaltimento dei cinghiali e azioni strategiche per l’elaborazione dei piani di eradicazione nelle zone di restrizione da peste suina africana”. ai got (costituiti da esperti dei settori della sanita’, dell’agricoltura e dell’ambiente, coordinati dal commissario straordinario) va il compito di coordinare i servizi veterinari delle aziende sanitarie locali e definire misure di contenimento efficaci contro la psa e di definire specifici indicatori quantitativi del raggiungimento dei risultati previsti (depopolamento, formazione degli operatori, arruolamento del personale, biosicurezza degli allevamenti, gestione degli impatti creati dalla specie, creazione di strutture per la filiera delle carni), in modo da facilitare la valutazione annuale dell’attuazione del piano. i bioregolatori sono invece individui specializzati nel prelievo, biocontenimento e abbattimento dei cinghiali, con una formazione specifica in materia di biosicurezza. per quanto riguarda i servizi territoriali, per CAPUTO la risposta e’ stata adeguata in tutta italia, visto che “in massimo 30-35 giorni si e’ riusciti, ad esempio, ad arginare la corsa del virus in provincia di pavia”. buona anche la collaborazione con le regioni, mentre – secondo CAPUTO – “c’e’ un certo conflitto sociale per l’applicazione delle norme di polizia sanitaria che non sempre sono gradite dalla popolazione”. per questo con il ministero della salute “stiamo lavorando per correggere i deficit delle strutture per la morte etica degli animali, con il sistema pubblico protagonista assoluto di questa procedura nei focolai che si dovessero sviluppare in ambiente zootecnico”. “dobbiamo ancora migliorare molto – ha riconosciuto CAPUTO – e mi sto impegnando con le regioni per creare questi gruppi territoriali. il piano nazionale approvato e’ di cinque anni perche’ l’azione da fare deve essere ragionata, non puo’ essere spot”. il sistema di bioregolazione proposto – ha evidenziato il commissario – andrebbe valorizzato per intervenire in caso di altre malattie. scopo dei got e dell’attivita’ del commissario e’ “rendere le singole regioni autonome nella gestione del problema; ai bioregolatori dovrebbe essere riconosciuto un ruolo sociale. tra i bioregolatori ci sono anche i cacciatori, anche quelli che non cacciano il cinghiale, per i quali e’ previsto un corso di quattro ore per acquisire nozioni importanti sulla biosicurezza ed il contenimento della peste suina”. “un aiuto dove non si riesce a fare la bioregolazione sta arrivando anche dalle forze armate – ha detto CAPUTO -, con un primo contingente di 200-250 tra uomini e donne addestrati allo scopo”. alla deputata antonella FORATTINI (pd) che ha obiettato di non aver ancora visto l’esercito in lombardia, CAPUTO ha risposto che c’e’ gia’ stata un’esercitazione sul campo, ma sotto traccia per evitare contestazioni da parte di chi e’ contrario alle misure di contenimento. “nei prossimi giorni – ha aggiunto il commissario – andremo nella provincia di piacenza”. comunque – ha evidenziato – “in un anno abbiamo raddoppiato i prelievi; il sistema di catture messo in piedi e’ incoraggiante, con gli animali prelevati in sicurezza e destinati all’uso alimentare, anch’esso in sicurezza, grazie alla nascita di strutture di lavorazione di questa selvaggina”. infine, CAPUTO ha annunciato che con ispra sta lavorando per arrivare all’applicazione uniforme delle misure anti peste suina anche nelle aree protette. rispondendo alla domanda di alessandro CARAMIELLO (m5s) riguardo allo stanziamento di 500mila euro nella finanziaria 2022 per il vaccino immunocontraccettivo, CAPUTO ha affermato che “i protocolli operativi sono gia’ partiti”. alle varie domande di FORATTINI, CAPUTO ha precisato che gli indennizzi in provincia di pavia non sono tema di sua competenza, mentre per quanto riguarda lo smaltimento dei liquami senza il quale non e’ possibile l’accasamento dei suini negli allevamenti e’ necessario rispettare le regole generali per la loro gestione, che non permettono l’operazione nel periodo invernale. a valentina BARZOTTI (m5s), che ha lamentato scarsa informazione agli agricoltori, CAPUTO ha risposto che esiste una cabina di regia con tre tavoli tecnici, ma che si impegnera’ personalmente a migliorare l’aspetto comunicativo, anche perche’ in italia la malattia va eradicata per poter continuare ad esportare i nostri salumi crudi.