OLIO D’OLIVA: CIA, BENE RIUNIONE MASAF ORA AVANTI CON NUOVO PIANO NAZIONALE E RISORSE ADEGUATE

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“avanti con il nuovo piano nazionale per il comparto olivicolo-oleario e a politiche, supportate da adeguate risorse, che riconoscano le sfide sulle spalle del settore tra emergenze climatiche e fitosanitarie, rischio abbandono dei campi e urgenza di riorganizzarsi e innovare. lo afferma cia-agricoltori italiani al termine della riunione promossa, al masaf, dal sottosegretario di stato, patrizio LA PIETRA, preliminare alla revisione di una strategia quasi decennale e alla costituzione del tavolo di settore. il presidente nazionale di cia, cristiano FINI, e quello di italia olivicola, gennaro SICOLO, ringraziano LA PIETRA per l’attenzione riservata al comparto e, soprattutto, per l’organizzazione del lavoro, gia’ orientata ai prossimi passi e a interventi per ridurre i costi di produzione”. lo rende noto un comunicato della confederazione che cosi’ prosegue: “confermato l’impegno a contribuire fattivamente alla costruzione del piano, consapevoli delle priorita’ da cui ripartire. serve incentivare la produzione nazionale attraverso un’azione di ristrutturazione e ammodernamento degli impianti olivicoli esistenti, da rafforzare anche con ulteriori strutture, piu’ innovative e in grado di esaltare il patrimonio di varieta’ e l’orografia del territorio italiano. necessario, poi, l’input di pratiche e soluzioni tecnologiche per tutelare la risorsa acqua, stabilizzare le rese, preservare la qualita’, ma anche il reddito dei produttori. in difficolta’ un comparto che oggi deve fare, tristemente, i conti con almeno 200mila ettari di oliveti in stato di totale abbandono e oltre 300mila a rischio tenuta (dati: centro studi italia olivicola). per cia va invertita la rotta prima che venga compromesso non solo il potenziale produttivo agricolo, ma anche la vitalita’ delle aree rurali. a tal riguardo, ampio spazio va dato alla ricerca, in particolare rispetto alla xylella e, quindi, all’esigenza di rigenerare le aree compromesse e proteggere efficacemente quelle indenni. a chiudere il cerchio, l’anello fondamentale rappresentato dal ruolo delle organizzazioni di produttori (op) e dalla necessita’ di approdare a un’unica interprofessione inclusiva e rappresentativa”.