GARDINI, 1,9 MILIARDI DI INVESTIMENTO IN SOSTENIBILITA' SOSTENUTI DA SOCI CONFCOOPERATIVE

ALLEANZA DELLE COOPERATIVE, LA COOPERAZIONE NELL’ECONOMIA SOCIALE PER UN ACTION PLAN ITALIANO

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“la cooperazione nell’economia sociale, un action plan italiano e’ stato un appuntamento – si legge in un comunicato -, organizzato a roma dall’alleanza delle cooperative italiane, in collaborazione con social economy europe e cecop per analizzare le prospettive dell’economia sociale e illustrare le proposte del movimento cooperativo italiano, alla presenza, tra gli altri di maria teresa BELLUCCI, viceministro del lavoro e delle politiche sociali, e lucia ALBANO, sottosegretario al ministero dell’economia e delle finanze”. “l’europa che verra’, dopo le ultime elezioni – ha affermato durante l’incontro maurizio GARDINI, rappresentante alleanza cooperative e presidente confcooperative -, non potra’ prescindere da un rafforzamento dell’economia sociale. con oltre 2,8 milioni di organizzazioni che impiegano piu’ di 13,6 milioni di lavoratori, e’ uno dei motori pulsanti del vecchio continente. e le cooperative ne rappresentano il soggetto piu’ significativo con 176.000 imprese e 4,7 milioni di persone occupate. sono tre gli ambiti prioritari sui quali chiedo l’intervento del governo italiano – ha aggiunto GARDINI -: sul fronte legislativo e’ necessario prevedere una legge quadro per definire il perimetro dell’economia sociale, come avviene in altri paesi. andra’ rivista la programmazione dei fondi europei e nazionali, va progettata in modo da offrire opportunita’ di finanziamento e di accesso all’economia sociale, anche tramite una riserva obbligatoria di destinazione come avviene in alcuni paesi europei. occorre, inoltre, immaginare modalita’ specifiche di partenariato pubblico-privato nell’ambito dei servizi di welfare, cultura, servizi alle comunita’, sviluppo sostenibile e ambiente, energia anche al fine di creare occupazione e inclusione sociale dei soggetti piu’ fragili”. da parte sua simone GAMBERINI, rappresentante alleanza cooperative e presidente legacoop, ha spiegato che “dopo l’adozione del piano di azione per l’economia sociale da parte della commissione ue, che riconosce le cooperative come attori principali, il consiglio ha approvato la raccomandazione ai paesi membri per creare condizioni favorevoli allo sviluppo dell’economia sociale. questo riconoscimento del contributo cruciale che l’economia sociale offre al rilancio economico del nostro continente e alla costruzione di un modello di sviluppo nuovo, inclusivo e sostenibile, e’ – ha aggiunto GAMBERINI – un passo storico. ora e’ imperativo che l’italia dia seguito con prontezza a questa raccomandazione. e’ necessario sviluppare una strategia chiara e decisa, che includa interventi legislativi per definire e regolamentare l’economia sociale, oltre a politiche e programmi nazionali e regionali specifici. sono fondamentali politiche del lavoro e fiscali che favoriscano questo settore vitale. inoltre, la programmazione dei fondi europei e nazionali, specialmente quelli destinati alla coesione e al pnrr, deve essere orientata a creare reali opportunita’ di finanziamento, sostenendo cosi’ lo sviluppo dell’economia sociale. solo cosi’ – ha concluso GAMBERINI – potremo garantire un futuro prospero e sostenibile al nostro paese”. giovanni SCHIAVONE, rappresentante alleanza cooperative e presidente agci, ha sostenuto che quello di oggi e’ stato “un appuntamento importante, di dialogo e confronto che si pone l’obiettivo di costruire un percorso, con il governo italiano, finalizzato alla formazione di un piano di azione nazionale sull’economia sociale come avvenuto in europa nel 2021 e come da raccomandazione della stessa europa dell’autunno scorso a tutti i paesi membri. l’economia sociale quale pratica di economia alternativa a quella tradizionale, di tipo capitalista, e’ del resto la forma di economia che piu’ ci appartiene in quanto rappresenta l’evoluzione verso il sociale, la solidarieta’, l’inclusione e la coesione sociale in cui si massimizza il beneficio comune, non quello individuale, e si valorizzano ambiti territoriali e settoriali che diversamente resterebbero sempre indietro. l’auspicio – ha concluso SCHIAVONE – e’ che si arrivi a determinare un impegno comune, ma soprattutto del governo a varare un quadro normativo per riorientare le politiche pubbliche future in tal senso, per il benessere delle persone e dell’ambiente”.