(riproduzione riservata)
“gravi danni da siccita’ alle colture della provincia di taranto: frumento, agrumi, olivi, ortive e vigneti le piu’ colpite. e’ quanto emerge dal monitoraggio condotto da confagricoltura taranto sui danni prodotti dalla siccita’ che affligge il territorio oramai da mesi. la situazione e’ ulteriormente aggravata dalla mancanza di fornitura idrica per uso irriguo, dovuta al mancato apporto dalla basilicata e ai continui guasti sugli impianti e sulle condotte gestiti dal consorzio di bonifica, arif e acque del sud”. lo rende noto un comunicato stampa della federazione provinciale. “la situazione e’ allarmante e richiede interventi immediati – evidenzia il presidente di confagricoltura taranto luca LAZZARO – la siccita’ sta mettendo in ginocchio le nostre colture e, di conseguenza, l’intera economia agricola della provincia. e’ fondamentale garantire l’approvvigionamento idrico necessario e sostenere i nostri agricoltori in questo momento di grave difficolta’. senza un’azione concreta e tempestiva, rischiamo di perdere gran parte del nostro patrimonio agricolo”. “la tenuta sociale ed economica delle nostre comunita’ rurali – ha inoltre detto – dipende dalla capacita’ di affrontare e superare questa emergenza”. “l’assenza di acqua per uso irriguo – prosegue il comunicato – sta colpendo tutti i territori serviti dall’ex consorzio di bonifica stornara e tara e dall’arif, inclusi i comuni di laterza, ginosa, castellaneta, palagianello, palagiano e massafra. nella zona orientale della provincia, inclusi taranto e i comuni sud-orientali, la situazione e’ particolarmente critica. qui, i pozzi di falda, sempre meno ricchi di acqua, mostrano un preoccupante aumento della salinita’. gia’ da marzo 2024 si sono registrati danni agli agrumeti della fascia ionica da ginosa a massafra, ma oggi e’ evidente che la siccita’ e la mancanza di irrigazione stanno causando danni diffusi a diverse colture. le colture maggiormente colpite sono dunque il frumento con conseguente scarsissima resa per ettaro; agrumi e fruttifere, colpiti da cascola dei frutticini; olivo, cascola in fase di allegagione; colture ortive, perdita del raccolto o mancata piantumazione per assenza di acqua; vigneti (da vino e da tavola), si teme un danno superiore al cinquanta per cento rispetto alle rese abituali, con grappoli di dimensioni ridotte e spargoli”.