CIRRONIS (ANAPROBIO-COPAGRI) AL II CONGRESSO MONDIALE DEI BIODISTRETTI IN PORTOGALLO (29/7-2/8)

(riproduzione riservata)

“il futuro dell’agricoltura biologica e’ legato a doppio filo allo sviluppo dei biodistretti, ovvero di quelle aree geografiche che, come definito dalla normativa comunitaria e nazionale, sono particolarmente vocate alla coltivazione bio e nelle quali i diversi attori del territorio, dai produttori agricoli alle istituzioni, dalle associazioni ai cittadini, stringono accordi per la gestione sostenibile delle risorse e la promozione dell’agricoltura bio”. lo ricorda in un comunicato ignazio CIRRONIS, presidente di anaprobio italia, l’associazione nazionale dei produttori biologici della copagri, annunciando che la confederazione sara’ tra i protagonisti del secondo congresso mondiale dei biodistretti, in programma dal 29 luglio al 2 agosto a idanha-a-nova, in portogallo, e dedicato al tema ‘one health, one planet'”. lo rende noto un comunicato stampa della copagri. “sono passati ben vent’anni da quando, nel 2004, nasceva il primo distretto bio italiano; da allora e’ stata fatta tantissima strada, tanto che il numero di protagonisti dell’esperienza biodistrettuale e’ sensibilmente incrementato”, ricorda il presidente, che interverra’ ai lavori del congresso con un articolato intervento nel quale approfondira’ il legame tra i biodistretti e l’economia del territorio in relazione alla sostenibilita’. “a distanza di un ventennio nel belpaese si contano decine di distretti biologici, con un lento ma costante aumento che va di pari passo con la crescita dell’agricoltura biologica, la quale nel 2023 interessa circa 2,5 milioni di ettari, cifra pari a quasi il 20% della sau nazionale e perfettamente in linea con l’obiettivo del 25% di superfici bio previsto dalla form to fork, ormai ampiamente alla portata dell’italia”, aggiunge CIRRONIS, che presiede il biodistretto sud sardegna e arcipelago del sulcis, il quale ha recentemente costituito la prima comunita’ energetica rinnovabile-cer a calasetta (su). “partecipare ad un’iniziativa di una tale portata sara’ quindi fondamentale per presentare la grande esperienza italiana in materia di distretti biologici e per confrontarsi con i tantissimi esponenti degli altri paesi che da tempo hanno puntato su questo modello di gestione sostenibile dei territori, basato sull’agricoltura biologica e sull’agroecologia”, conclude CIRRONIS, ricordando che i biodistretti sono presenti anche in numerosi stati membri dell’ue, quali francia, austria, spagna e portogallo, ma anche in paesi extracomunitari, quali ad esempio cina, brasile e giappone”.