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“l’opposizione alla legge italiana che vieta la coltivazione e commercializzazione di cibi a base cellulare prodotti in laboratorio va contro la salute dei cittadini, la scienza e il principio di precauzione”, afferma la coldiretti dopo la presentazione di un’interrogazione parlamentare sull’argomento da parte di singoli esponenti di alcuni partiti. “si tratta – prosegue la coldiretti – di un chiaro attacco da parte di un pugno di oligarchi all’agroalimentare italiano e non solo, con intenti di evidente speculazione finanziaria e di omologazione del cibo. un attacco a una legge sostenuta da due milioni di firme e da un fronte trasversale che include rappresentanti di tutti i partiti politici, i governatori delle regioni, oltre tremila sindaci”. per coldiretti “e’ necessario un miglioramento della legislazione europea che garantisca il principio di precauzione e la tutela della salute dei cittadini che dovrebbe essere considerata patrimonio comune da tutti i partiti. a rischio c’e’ una filiera, quella agroalimentare, che vale 620 miliardi di euro con 4 milioni di occupati, che coldiretti intende difendere ad ogni costo. coldiretti non lascera’ passare i tentativi di chi sta muovendo i suoi uomini in parlamento per realizzare il proprio disegno di mettere le mani sul cibo made in italy. una trama che vedra’ l’argine fermo e deciso della scienza libera e da un forte supporto popolare, come dimostra l’ampio consenso riscontrato dalla petizione della coldiretti dalla quale e’ poi scaturita la legge nazionale”. la confederazione ricorda tutti i firmatari della legge, a cominciare dalla presidente del consiglio e leader di fratelli d’italia giorgia MELONI e dal presidente del partito democratico stefano BONACCINI e dai leader dei principali partiti, nonche’ tantissimi parlamentari, presidenti delle regioni e sindaci. “uno schieramento che rafforza la volonta’ di coldiretti di opporsi a questo gioco al massacro messo in atto da ‘magnati’ o sedicenti filantropi pur di creare contesti per una evidente destabilizzazione dei mercati agroalimentari europei, spinti da una famelica ricerca di speculazioni finanziarie”, conclude l’organizzazione.