verdure coltivate grazie al supporto dei pesci, gioielli preziosi
fatti con cipolle, finocchi e fiori, cosmetici green al burro di iris,
glamping ispirati alle api. Sono solo alcune delle innovazioni
presentate al Villaggio Coldiretti di Udine in occasione degli Oscar
Green, il salone della creatività Made in Italy “Radici per il
futuro”. Una vetrina per i giovani imprenditori agricoli che creano
occupazione, salvano il clima e l’ambiente e garantiscono cibo,
servizi ed energia al Paese.
Dall’Umbria arriva il gin d’ulivo, prodotto con botaniche locali
raccolte a mano e lavorate con metodi artigianali da un giovane
agricoltore, Vincenzo Marruco. Il distillato viene infuso con le
foglie provenienti dagli oliveti dell’azienda, nel Perugino, prive di
trattamenti chimici.
Quella di Amadou Baldeh è, invece, una storia di inclusione.
Ventisette anni, è arrivato in Italia dal Gambia alla ricerca di un
futuro migliore che ha saputo concretizzare tra i monti della Valle
d’Aosta, dove coltiva mirtilli, noci, nocciole, patate e genepy che
vende nei mercati locali di Campagna Amica. Le api sono protagoniste
delle iniziative dell’azienda agricola Bee Happy, fondata nella
Ciociaria, in provincia di Frosinone, da Giorgia Campoli, che accoglie
bambini per far scoprire loro il mondo delle arnie e il valore della
natura. Tra le esperienze, non mancano “Agriparty”, un modo originale
ed alternativo per festeggiare i compleanni e “Agricamp” estivi.
Dalla Toscana arrivano i cosmetici green preparati grazie alla prima
distilleria italiana – continua Coldiretti – per estrarre il burro di
giaggiolo, il fiore dell’Iris, un prodotto unico esportato in tutto il
mondo. La cooperativa Toscana Giaggiolo con Rossella Rabatti riunisce
più di 200 piccoli coltivatori locali che forniscono i rizomi
necessari per la produzione di profumi, creme di bellezza, cosmetici,
alcolici, preparati di erboristeria e molto altro, selezionati dai
grandi marchi della moda, farmaceutici ed alimentari. E’, invece, orto
tutto speciale quello realizzato dai detenuti nel carcere di
Poggioreale, a Napoli, dove le piante vengono coltivate in… aria,
assieme all’associazione di promozione sociale Oltre il Giardino. La
tecnica usata è quella dell’aeroponica, dove le essenze crescono senza
terra, con le radici sospese nell’aria, per essere poi vendute nei
mercati di Campagna Amica.
Nel Bresciano il Social Bee Energy di Clarabella di Francesco Econimo
ha puntato – spiega Coldiretti -sul reinseirmento lavorativo di
soggetti con disabilità psichica, coinvolti in un grande progetto di
riqualificazione di un terreno abbandonato che abbraccia un vigneto
Franciacorta Docg, un apiario tecnologico e un bosco didattico offrirà
attività ambientali per le scuole.
E’ una storia di agricoltura eroica quella dei tre fratelli Falco,
Elia, Emily e Dennis, che hanno deciso di tornare alle origine e
aprire un caseificio aziendale nelle campagne del Cuneese, in
Piemonte, dove produrre il Castelmagno Dop, che è diventato il
protagonista delle ricette dell’agriturismo di famiglia.
Adriana Tavella, è un’agricoltrice-orafa delle campagne di Crotone, in
Calabria, dove coltiva fiori come alisso, non ti scordar di me, viole,
erica, camomilla, ortensia, rose sfumate, verbena, finocchio e
lobelia. Varietà anche rare che diventano dei bellissimi gioielli con
l’aiuto di resina e altri materiali. In collaborazione con un’altra
azienda agricola della Coldiretti, Lady Tropea, ha inoltre creato una
linea di monili con la cipolla rossa di Tropea Igp essiccata, dagli
anelli alle collane.
Quello di Matteo Marchetto è il racconto di un vero e proprio custode
d’Italia. A Picerno, provincia di Potenza, ha recuperato – prosegue
Coldiretti -la tradizione della transumanza, portando le sue mucche di
razza podolica dall’azienda di famiglia sui pascoli montani del “Monte
Lifoj”. Qui la mandria resta all’incirca per 90 giorni mangiando solo
erbe di montagna, ottenendo così meno latte, ma con valori
nutrizionali decisamente più elevati.
L’innovazione di processo è al centro dell’idea di Sebastiano Di
Martino che a Caltanissetta ha messo in piedi, una produzione di
micro-ortaggi, per la ristorazione di alta gamma. Le piante vengono
realizzate in una vertical farm all’interno di una camera bioclimatica
che consente di azzerare l’uso di fitofarmaci e di recuperare circa il
90% dell’acqua immessa.
In Molise Raffaella Tavone ha realizzato un innovativo pollaio hi-tech
nel segno del benessere animale. I sensori di rilevamento della
temperatura dell’acqua permettono il lavaggio automatico degli
abbeveratoi degli animali per evitare il formarsi di batteri, mentre
un sistema informatico regola la temperatura interna e la quantità di
cibo e acqua di cui hanno bisogno gli animali.
In Trentino Nicola Chiogna ha ideato un modo per far magiare la frutta
ai bambini, realizzando, dopo tre anni di sviluppo del progetto, la
prima mela in granuli. In questo modo si riescono a mantenere – rileva
Coldiretti -tutte le proprietà organolettiche del fresco, pronti a
essere utilizzati e a lunga conservazione. Disciolta in acqua può
diventare una purea o una bevanda rinfrescante, oltre ad essere usata
nella preparazione dei dolci.
Risale invece al 1600 la storia della nobile famiglia Valentini, di
origine spagnola, a Loreto Aprutino, in provincia di Pescara,
proprietaria dell’omonima vasta tenuta in cui di producono vini
pluripremiati. A Francesco Paolo e Gabriele, che gestiscono l’azienda,
si deve inoltre la nascita di Custodes laureti, associazione
finalizzata alla valorizzazione del territorio attraverso una solida
rete di imprenditori illuminati.
E’ ispirato alle api l’originalissimo glamping sostenibile creato da
Soraya Zorzettig, nelle campagne di Udine. Ai suoi ospiti offre delle
sistemazioni in chalet a forma di alveare. Ogni casetta è realizzata
in legno di larice e, grazie alla presenza di pannelli fotovoltaici
sul tetto, è energicamente indipendente. Punta invece sulle esperienze
l’agriturismo Masseria Cappella in Puglia. Antonella Convertino
insegna ai turisti la tecnica antica della pasta tipica pugliese
mentre i mastri casari mettono in mostra tutte le loro abilità nella
trasformazione del latte in formaggio.
La sostenibilità è la cifra vincente dell’impianto di Moretto Farm, a
Treviso, che – ricorda Coldiretti -ha puntato sull’acquaponica, una
pratica agricola che unisce l’idroponica e l’acquacoltura, come fonte
di elementi nutritivi per la produzione di verdure, erbe aromatiche e
frutta. Il pesce fornisce il nutrimento per le piante e le piante
depurano l’acqua per i pesci, garantendo un elevato risparmio idrico e
un utilizzo minimo di sostanze nutritive dall’esterno, totalmente
indipendente dal punto di vista elettrico, termico e idrico. Nel cuore
del Delta del Po, nel Ferrarese, Sebastiano Tundo ha dato vita a una
filiera centrata sulla quinoa, cereale che per la sua naturale assenza
di glutine è particolarmente indicato per chi soffre di intolleranze e
celiachia e con il quale vengono prodotti pasta e birra. Specialità
che vengono proposte anche nell’Agrilocanda ValCampotto.
In Sardegna la Società Agricola Pi’n’Pi è diventata un simbolo di
economia circolare. Oscar e Andrea raccolgono i fondi di caffè dai bar
del territorio e li utilizzano come substrato per la coltivazione di
funghi, senza l’uso di pesticidi, plastiche o altre aggiunte. Ciò
permette di garantire un prodotto che vanta un gusto e una quantità di
proteine di gran lunga superiori rispetto al normale. Una volta usato,
il substrato di caffè viene dato in pasto a una particolare specie di
lombrichi.
Una sezione speciale dell’Oscar Green è stata riservata quest’anno
agli agri-influencer, che promuovono sui social la conoscenza
dell’agricoltura italiana. Francesco Broccolo, giovane professore
dell’Istituto agrario di Macerata, è diventato popolare su Instagram
con oltre 50 mila follower parlando di botanica, agronomia ed ecologia
ma facendolo in dialetto civitanovese. Davide Nanni, aquilano, per
tutti Chef Wild – conclude Coldiretti – condivide con i suoi 400mila
follower la passione per le ricette contadine, cucinando i suoi piatti
“live” direttamente nei boschi, attingendo alle specialità della
tradizione contadina, tramandate dalle sue nonne.Davide Codazzi, 29
anni, racconta su Instagram e TikTok la vita d’alpeggio a 1500 metri
in Val Gerola, terra del Bitto Dop. Con l’hashtag #modavegia e oltre
250mila follower, mostra la mungitura all’alba e la produzione dei
suoi formaggi. Durante l’estate vive in quota con 70 bovini e
ovicaprini.