un’Europa unita e dialogante
il segretario generale della Onofrio Rota, ha aperto i lavori del congresso
della fai-cisl con un’ampia relazione in cui ha tracciato la visione del
ruolo del sindacato agroalimentare della cisl in una società in profondo
cambiamento. con un omaggio a Giulio Pastore, fondatore della CISL, Rota ha
ricordato che il sindacato e’ stato – e deve continuare a essere – un
pilastro dell’Italia repubblicana, libera e democratica.
Viviamo tempi di trasformazione radicale: tecnologica, ambientale, sociale,
alimentare e politica e In questo scenario, è fondamentale che “ognuno
faccia la sua parte”, ha detto Rota che ha invocato una nuova cultura
riformista per “costruire un’Europa unita e dialogante”, capace di
resistere ai pericolosi ritorni al passato
Tra i temi toccati da Rota, quello del caporalato per la lotta al quale ha
chiesto un’applicazione concreta delle norme esistenti e una riflessione
sulla filiera agroalimentare, promuovendo anche i “prezzi anti-caporalato”
per garantire maggiore equità. “La condizionalità sociale è un valore da
estendere a tutti i Paesi dell’UE”, ha affermato il segretario generale
della fai, ribadendo che la semplificazione della PAC non può e non deve
compromettere tale principio.
Sul fronte dell’industria agroalimentare, Rota ha lanciato un messaggio
chiaro e sintetico: “Più salari, meno lavoro, più produttività”, delineando
una strategia che punta su una crescita sostenibile e giusta per lavoratori
e imprese.
Anche la tutela del territorio e l’ambiente sono stati al centro del suo
intervento. Rota ha evidenziato il ruolo cruciale delle figure
professionali del settore forestale. Per quanto riguarda i consorzi di
bonifica, il segretario ha chiesto che la politica “tolga le mani” da
questo ambito. Infine ha auspicato l’adozione di una legge nazionale per la
salvaguardia ambientale.
Rivolgendo l’attenzione al settore pesca, ha citato Papa Francesco che
definì i pescatori “i custodi del mare” e ha affermato che “la pesca può
essere sostenibile: non bisogna credere a chi sostiene il contrario”.
Sull’intelligenza artificiale, Rota ha posto l’accento sull’urgenza di un
approccio umanistico: “Deve essere prima di tutto intelligenza sociale, per
un nuovo umanesimo che rappresenti il cuore della legge sulla
partecipazione”, ha affermato. Il segretario generale della fai Ha ribadito
l’importanza della bilateralità e l’indipendenza del suo sindacato dai
partiti. “La politica dovrebbe imparare ad ascoltare i sindacati”, ha
suggerito. Sul tema dell’immigrazione, rota ha ribadito la posizione della
FAI: Gli immigrati sono risorse essenziali, ma troppo spesso vivono nei
ghetti. Noi siamo per l’accoglienza e per una cittadinanza piena, attiva e
partecipata.
Infine, Rota ha sottolineato che quello della FAI è anche un progetto
culturale, fondato sulla convinzione che “la cultura è emancipazione” e Ha
chiuso il suo intervento con un pensiero a Gaza, facendo proprie le parole
del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sul diritto del popolo
palestinese a una patria e a un focolare.