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“atto miope e inaccettabile il ritiro dell’emendamento gelmetti sulla liceita’ del fiore di canapa industriale a basso livello di thc. non verra’ cosi’ discusso, in occasione della legge di bilancio, un testo chiaro e pragmatico, che avrebbe ristabilito finalmente un quadro normativo certo sulla piena legalita’ della commercializzazione del fiore di canapa, privo di efficacia drogante”. lo afferma in un comunicato il presidente nazionale di cia-agricoltori italiani, cristiano FINI, facendo subito appello al governo perche’ convochi con urgenza un tavolo di filiera. “e’ un’occasione persa per il paese e per un comparto agricolo strategico” commenta FINI, sottolineando come “aver eliminato una proposta ben costruita, firmata da un esponente della maggioranza e del partito della premier, privi il parlamento della possibilita’ di aprire un dibattito serio e risolutivo su una filiera che genera valore, occupazione e sviluppo nelle aree rurali”. “l’attuale decreto sicurezza – continua il comunicato – equipara il fiore di canapa a basso thc alle sostanze stupefacenti, vietandone importazione, cessione, lavorazione, distribuzione e vendita. un impianto normativo distonico e non allineato, tra l’altro, al quadro europeo, che sta gia’ colpendo duramente un settore da oltre 3mila imprese e piu’ di 20mila posti di lavoro. dopo la legge 242/2015, il comparto era cresciuto in modo esponenziale, proprio grazie alla spinta del fiore di canapa industriale. l’intervento restrittivo del governo ha, invece, costretto molti operatori ad abbandonare, altri a sostenere processi lunghi e costosi, mentre un numero crescente di produttori ha scelto la via dell’estero. intanto, le sentenze continuano a riconoscere la piena liceita’ del fiore di canapa a basso thc e lo stesso consiglio di stato ha rimesso la questione alla corte di giustizia europea, mentre si attende anche un pronunciamento della corte costituzionale”. “c’e’ piena fiducia nelle istituzioni nazionali e ue, chiamate ancora una volta a fare chiarezza definitiva sulla questione, ma va riaperto subito il confronto con il governo -sollecita FINI- anche tramite la convocazione immediata del tavolo di filiera della canapa, istituito presso il masaf ma mai attivato, indispensabile per costruire un percorso condiviso e dare stabilita’ a un comparto che puo’ offrire opportunita’ economiche e ambientali decisive per l’agricoltura italiana”.

