MACFRUT: CIA, FINANZIARE RICERCA E INVESTIMENTI PER “DIFESA ATTIVA” ORTOFRUTTA

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“un sistema di indennizzi snello e una buona copertura assicurativa, sono indiscutibilmente necessari per far fronte, a posteriori, ai danni che l’ortofrutta italiana subisce per effetto delle calamita’, siano essi eventi atmosferici estremi (+60% nel 2021) o attacchi di parassiti vegetali e animali (piu’ di 700 milioni di danni per la sola cimice asiatica). cambiamenti climatici, covid, crisi economica lungo la filiera e pressioni commerciali a livello globale, rendono pero’ sempre piu’ urgente una gestione integrata del rischio che metta al centro la prevenzione, grazie a piu’ risorse e ricerca su soluzioni di ‘difesa attiva’. dobbiamo provare a ridurre l’effetto delle calamita’ di almeno il 40%. e’ quanto sostenuto da cia-agricoltori italiani al macfrut 2021 con un convegno che fa appello a universita’ e istituzioni, per lavorare sul campo a progetti mirati e che colgano opportunita’ straordinarie come i 500 milioni del pnrr per innovazione e meccanizzazione”, rende noto un comunicato di cia, che prosegue: “l’ortofrutta nazionale, sottolinea cia, sta affrontando per il secondo anno consecutivo, la crisi per le gelate tardive che hanno procurato, in questo 2021, oltre 800 milioni di danni alla frutticoltura estiva e primaverile (albicocche, pesco, susino e ciliegio) e poi su pere, kiwi e frutta in guscio con particolare riferimento alle nocciole (-70%). gestire l’emergenza e’ di fatto ormai anacronistico, sostiene cia, come lo e’ pensare che le aziende possano contare solo sul sistema assicurativo con costi di accesso crescenti, o confidare nel fondo di solidarieta’ nazionale che va assolutamente ripensato”. “se la scelta, ovvia, stando all’incidenza sempre maggiore dei cambiamenti climatici, e’ quella di mettere in sicurezza la produzione da intemperie (gelate e grandine, ma non solo) cosi come da alcune malattie e parassiti, la lente d’ingrandimento va portata sulle tecnologie specifiche di protezione delle colture sia tradizionali (reti antigrandine, antinsetto, antipioggia) che innovative e multifunzionali, sui sistemi attivi di difesa dai ritorni di freddo (tra i quali: irrigazioni sopra-chioma e sotto-chioma, ventoloni) e, piu’ in generale, su una mitigazione ‘meccanica’ del clima tra i frutteti, il piu’ possibile automatizzata”, spiega il comunicato, che evidenzia: “soluzioni che, all’atto pratico, vedono l’italia arrancare con l’emilia-romagna a fare da traino sul fronte degli investimenti (oltre 20 milioni stanziati) e il resto del paese che non supera neanche la meta’”. “a mancare, chiarisce cia, non e’ l’interesse delle aziende, che senza prodotto perdono via via mercato, ma un cambio d’approccio a livello di sistema, istituzionale in primis, che anteponga la prevenzione alla cura”, sottolinea il comunicato. “non c’e’ reale mappatura e monitoraggio dei sistemi per incrementare i margini di efficacia, anche in connessione alle varieta’ in campo e ai diversi sistemi produttivi, e per studiare sempre migliori coperture polifunzionali che proteggano le coltivazioni intensive dalle diverse calamita’”, rileva il comunicato, che evidenzia: “occorre attrarre meccanica e automazione agricola, settori gia’ avanti anche nella sensoristica e nella consulenza abbinata e rendere le tecnologie economicamente accessibili alle imprese”. “serve tanta buona ricerca finanziata, l’impegno, quindi, del governo a investire e, anche, a incentivare le aziende agricole su questo fronte”, prosegue il comunicato, che aggiunge: “va stimolato, infine, un rafforzamento delle opportunita’, tecniche e finanziarie, a protezione delle imprese e resa piu’ fruibile la copertura integrata al rischio con, appunto, sistemi di ‘difesa attiva’”. “i produttori ortofrutticoli non possono lavorare per essere risarciti, devono poter raccogliere”, ha affermato il presidente nazionale di cia-agricoltori italiani, dino SCANAVINO. “teniamo a mente che anche in pandemia, non e’ mai mancato cibo sulle nostre tavole e il settore ortofrutticolo incide per il 25,5% sull’agroalimentare, coinvolgendo oltre 300 mila aziende”, ha ricordato SCANAVINO, che ha proseguito: “chiediamo a universita’ e istituzioni di collaborare con gli agricoltori sulla ‘difesa attiva’ che e’ anche strumento di tutela fitosanitaria, alleata della qualita’ e punto di svolta per una produzione sempre meno invasiva. e’ anche questa, l’agricoltura sostenibile, grazie a innovazione e meccanizzazione, che ben richiama il pnrr”. “infine quel ‘patto di sistema’ piu’ equo, moderno ed efficace, lungamente sostenuto da cia, puntando su catena del valore e della distribuzione, su nuove sinergie produttive nel mediterraneo e rilancio dell’export, non puo’, dunque, che partire da garanzie di tenuta per le aziende e dalla difesa delle produzioni”, ha concluso SCANAVINO.