MANOVRA: UILA, LAVORATORI DIPENDENTI ANCORA PENALIZZATI ASSEGNO UNICO INGIUSTIZIA EPOCALE

(riproduzione riservata)

“le scelte del governo propongono per il 2022 un’italia che non ci piace, dove aumenta, anziche’ diminuire, la tassazione a carico del lavoro dipendente, dove i precari restano ostaggio di un sistema che non li tutela adeguatamente e dove i piu’ fragili – giovani, donne, espulsi dal lavoro in tarda eta’ – restano senza risposte. questa italia non ci piace e come uila riteniamo doveroso scendere da subito in campo per provare a cambiare queste decisioni”, afferma in un comunicato il segretario generale della uila stefano MANTEGAZZA, in merito a quanto emerso ieri dall’incontro tra governo e sindacati su ammortizzatori sociali, pensioni, fisco e assegni familiari. “condividiamo la presa di posizione di cgil, cisl e uil che hanno preannunciato la mobilitazione dei lavoratori. il governo che, nel discorso di insediamento, aveva promesso equita’ sociale, di genere e generazionale, tradisce gli impegni assunti mentre si appresta a varare la legge di stabilita’ – continua MANTEGAZZA -. al di la’ delle chiacchiere in questo modo si confermano le disuguaglianze in essere: chi perde il lavoro in tarda eta’ non potra’ contare su un sistema pensionistico piu’ flessibile, in grado di proteggerlo meglio, mentre, al massimo se ne ha titolo, potra’ sperare su ape social e opzione donna, prorogati a fatica per un anno ancora; nessuna disponibilita’ a ragionare di una riforma pensionistica che dia risposte ai giovani precari e alle tante donne dalle carriere discontinue e con pochi anni di versamenti ne’ a ragionare di contributi figurativi, per coprire i periodi di non lavoro dei giovani o quelli che le donne destinano alla cura della famiglia. i precari, tra cui tanti giovani, che sono grande parte dell’esercito dei nuovi assunti del post pandemia, non beneficeranno di un migliore sistema di tutele perche’ la riforma degli ammortizzatori sociali non sara’ finanziata adeguatamente”. “sono insufficienti – prosegue MANTEGAZZA – anche le risorse stanziate per la cosiddetta riforma fiscale, che non si sa se andranno a favore delle imprese o dei lavoratori, e anche in questo caso viene meno la promessa di una riforma che aumenti il salario netto in busta paga e riduca le disuguaglianze sociali”. “quello che invece e’ certo – aggiunge MANTEGAZZA – e’ che con la riforma dell’assegno unico che partira’ agli inizi del 2022, molti lavoratori dipendenti, perdendo le detrazioni fiscali, pagheranno piu’ tasse”. “e’ grave che il governo contrabbandi questa riforma come un grande investimento per tutti i figli e per tutte le famiglie quando in realta’ moltissimi lavoratori dipendenti ne saranno pesantemente danneggiati. un milione e mezzo di famiglie che hanno a carico figli oltre i 21 anni di eta’, ad esempio, perderanno le detrazioni fiscali e, piu’ in generale – spiega il segretario generale -, l’assegno unico non riuscira’ in molti casi a compensare le perdite provocate dalla eliminazione di tutte le voci che oggi sostengono i nuclei familiari dei lavoratori dipendenti”. “per gli operai e gli impiegati del settore agricolo e alimentare, i conti fatti dall’ufficio studi della uila – conclude MANTEGAZZA – confermano che le retribuzioni nette verranno ridotte fino a 200 euro al mese con conseguente aumento della imposizione fiscale. altro che riforma epocale! questa e’ una ingiustizia epocale che dobbiamo cancellare”.