PREZZI: PER LA BCE RISCHIO NUOVI RIALZI DEGLI ALIMENTARI PER ACCORDO MAR NERO E CRISI CLIMATICA

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l’inflazione legata ai beni alimentari, anche se in frenata a giugno, resta elevata e pesa sul potere d’acquisto delle famiglie; inoltre, sia la situazione dell’accrodo del mar nero che la crisi climatica potrebbero riportare ijn alto i prezzi alimentari. e’ in sintesi l’analisi della banca centrale europea (bce) nell’ultima edizione del suo bollettino economico (n.5/2023). “sebbene in calo, l’inflazione dei beni alimentari rimane elevata, con i precedenti shock ai costi che continuano a trasmettersi. la componente alimentare e’ diminuita dal 12,5% di maggio all’11,6 a giugno; gli alimenti trasformati si sono collocati al 12,4 per cento, in calo rispetto al 13,4 di maggio. anche gli alimenti freschi hanno registrato una flessione, al 9,0 per cento, dal 9,6 di maggio. sebbene il picco sembri essere stato superato, l’inflazione dei beni alimentari rimane elevata, soprattutto quella dei beni alimentari trasformati, e continua a gravare sul potere d’acquisto delle famiglie”, sostiene la bce. “fra i rischi al rialzo per l’inflazione vi sono possibili nuove pressioni verso l’alto sui costi dei beni energetici e alimentari, legate anche al ritiro unilaterale della russia dall’iniziativa per il trasporto dei cereali dal mar nero (black sea grain initiative). anche le condizioni metereologiche avverse, alla luce dell’evoluzione della crisi climatica, potrebbero far salire i prezzi dei beni alimentari piu’ del previsto. in particolare, i rischi di siccita’ a breve termine nell’emisfero settentrionale rimangono elevati”, spiega ancora la bce. il bollettino economico integrale (in italiano) qui https://tinyurl.com/yawebmk7.