ANBI, IN APPENNINO CONSORZI SPERIMENTANO SOSTENIBILITA’ “SOSTENIBILE” CON PROGETTO LIFE AGRICOLTURE

(riproduzione riservata)

“sono giunti da diversi paesi europei sull’appennino reggiano, parmense e modenese per una due giorni dimostrativa alla scoperta del progetto life agricolture, mirato a sperimentare nuove tecniche di agricoltura conservativa dell’ecosistema che, unite ad una corretta regimentazione dei suoli, consentano di contenere le spese e di stoccare carbonio nei terreni con evidenti benefici ambientali”. lo rende noto un comunicato di anbi, che prosegue: “ad esserne promotori sono i consorzi di bonifica dell’emilia centrale (reggio emilia) e della burana (modena), il parco nazionale dell’appennino ed il centro ricerche produzioni animali – crpa, coinvolgendo 15 aziende nel comprensorio di produzione del parmigiano reggiano in emilia romagna”. “la caratteristica di questo progetto e’ di coinvolgere gli agricoltori in maniera partecipata; attuato in area montana, aiuta alla tenuta della redditivita’ in appennino: un modello basato sulla qualita’ da esportare”, – sottolinea francesco VINCENZI, presidente di anbi. “qui si dimostra che e’ possibile cambiare assieme, grazie alle esperienze di aziende, leader nella sperimentazione”, evidenzia il polacco mateusz CIASNOCHA, ceo european carbon farming e valutatore del comitato di gestione. “la chiave di riuscita del progetto e’ nell’unire la conoscenza teorica dei ricercatori all’esperienza degli agricoltori”, aggiunge l’austriaca nina KOVACS della biosphärenpark wienerwald. “questa esperienza dimostra che e’ possibile contrastare il cambiamento climatico anche con innovative tecniche agricole. e’ un ulteriore esempio del nostro impegno da protagonisti per un modello di sostenibilita’ che, per essere vincente, non puo’ prescindere dalla compatibilita’ fra obbiettivi ambientali, economici e sociali”, chiosa massimo GARGANO, direttore generale di anbi. “l’auspicio e’ che da questa esperienza, ora in fase di valutazione conclusiva, possano nascere nuove collaborazioni di valore europeo”, conclude VINCENZI, nel sottolineare che “un obbiettivo comune deve essere mantenere il presidio dell’uomo nei territori alti, perche’ e’ da li’ che nasce la sicurezza idrogeologica a valle”.