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“la cooperazione fa lezione alla ue. il caso granlatte, che controlla granarolo, e’ stato presentato oggi durante un seminario della dg agri ue, che mette assieme la direzione a1 della dg agri, che si occupa di scrivere la definizione dei sistemi alimentari sostenibili, con i due gruppi di dialogo civile sulla pac”. lo rende noto un comunicato di legacoop agroalimentare, che cosi’ prosegue: “al seminario ha partecipato simona CASELLI presidente della cooperativa granlatte. ‘e’ un momento molto importante per la definizione delle linee strategiche sul tema della sostenibilita’ nei sistemi agroalimentari e credo che dobbiamo essere molto orgogliosi che la commissione abbiamo chiesto portare la testimonianza di granlatte in una sede cosi’ qualificata per parlare delle buone pratiche cooperative’. il contributo di simona CASELLI e’ servito per ‘mettere in evidenza che certe narrazioni sulla presunta insostenibilita’ della zootecnia sono completamente immotivate soprattutto perche’ sono riferite a modelli insostenibili come quello sudamericano con cui noi, che non deforestiamo e siamo basati su imprese familiari, non abbiamo niente a che fare. le buone pratiche che partendo dal ciclo dei foraggi, usano tecniche di zootecnia di precisione, gestiscono gli effluenti producendo biometano e usando il rivestito di carbonio arrivano ad essere addirittura ‘carbon negative”. quello che la presidente di granlatte ha inoltre sottolineato e’ ‘la necessita’ dell’aggregazione, sia per una corretta divisione del valore nella filiera sia per implementare le innovazioni necessarie per la sostenibilita”, oltre alla necessita’ di ‘una ocm latte’. infatti, ha detto la presidente CASELLI, ‘sono importanti le certificazioni, come il biologico, il lattefieno e quelle sulla sostenibilita” in quanto ‘granarolo diversifica il pagamento del prezzo dl latte in base alla qualita’, all’essere biologico o lattefieno’. ma ‘la sostenibilita’ ha un costo e per ripagarla occorre pensare ad un ocm anche per il settore latte’. come sottolinea cristian MARETTI presidente di legacoop agroalimentare, ‘le cooperative del settore agroalimentare non hanno avuto bisogno di aspettare il green new deal per interventi concreti per migliorare le proprie produzioni dal punto di vista della sostenibilita’. lo hanno fatto sempre, seguendo la stella polare del reddito del produttore’. perche’, spiega MARETTI, ‘la vera sfida che deve unire agroalimentare e ambiente e’ quello di avere imprese agricole attive partecipanti alla transizione ecologica e non un ambiente migliore perche’ le imprese chiudono. le cooperative in questo aggiungono la necessita’ di garantire questi elementi in futuro perche’ sono un ‘testimone’ che le diverse generazioni di agricoltori si passano tra loro’. granlatte granarolo e’ una realta’ che nel 2023 ha lavorato circa 9 milioni di litri di latte, erano meno di 5 milioni nel 2013, con una previsione di arrivare a 11 milioni nel 2027. ‘il valore della produzione 2023 di granarolo e’ cresciuto del 11,3%’, ha detto CASELLI. ‘gli obiettivi della sostenibilita’ di granarolo si traducono nella riduzione del 30% delle emissioni di gas serra per litro di latte entro il 2030 e nella riduzione dei consumi sostanze chimiche, di acqua, di energia e di plastica nel packaging per un processo che coinvolge tutta la filiera, dalle 503 aziende agricole e 6 cooperative in 11 regioni italiane che fanno parte della catena di approvvigionamento con 167mila capi di bestiame, alla distribuzione e al marketing senza trascurare il consumatore che deve essere informato. a bruxelles e’ stata presentata anche l’avanzata metodologia di gestione del benessere animale delle stalle granlatte definita grazie ad un progetto europeo sviluppato con crpa, unimi e unibo. il processo di granlatte granarolo per la sostenibilita’ prevede una serie di step messi a punto con la collaborazione delle universita’ di milano, brescia e bologna’.”.