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“le proposte di confagricoltura per un’europa piu’ vicina all’agricoltura” e’ il titolo del documento diffuso da confagricoltura in vista delle elezioni europpe. il testo si articola in sei punti: bilancio, allargamento dell’unione europea, sicurezza alimentare, clima, ambiente e rifiuti, acquacoltura sostenibile. BILANCIO: l’attuale dotazione del bilancio – appena l’1% del pil degli stati membri – non e’ adeguata all’intensita’ delle sfide dell’ue: una nuova e stretta cooperazione per la difesa, il processo verso la neutralita’ climatica, il rilancio della competitivita’ del sistema produttivo. definiti gli obiettivi, le risorse finanziarie indispensabili per evitare il declino della ue vanno mobilitate con il ricorso al debito comune. anche il funzionamento dell’unione va rivisto, superando la regola dell’unanimita’ per l’adozione delle proposte al consiglio dei ministri. la strada della riforma del trattato e’ lunga e piena di rischi, risultando necessaria la ratifica dei parlamenti nazionali. occorre quindi puntare sullo strumento della cooperazione rafforzata tra gli stati membri che condividono l’obiettivo strategico di una piu’ stretta integrazione. ALLARGAMENTO DELL’UNIONE EUROPEA: la dotazione del bilancio dell’unione risulta inadeguata anche in vista del prossimo allargamento. per quanto riguarda in particolare la pac, l’adesione dell’ucraina con gli aiuti diretti attualmente erogati agli agricoltori porterebbe a un taglio nei 27 stati membri di almeno il 20%. si tratta di una prospettiva inaccettabile. le risorse destinate al bilancio pluriennale agricolo post 2027 vanno aumentate in termini reali. inoltre, la pac dovra’ essere estesa ai nuovi stati membri solo a conclusione di un adeguato periodo transitorio per l’allineamento alla normativa dell’unione europea. SICUREZZA ALIMENTARE: la pandemia, l’aggressione russa in ucraina, le rinnovate tensioni in medio oriente hanno riportato in primo piano la sicurezza alimentare come asset strategico. i cittadini europei possono fare affidamento sulla disponibilita’ di cibo in quantita’ adeguate e con i piu’ alti criteri di sicurezza e qualita’ a livello mondiale. l’unione e’ anche il primo esportatore al mondo di prodotti agroalimentari. il mutato contesto internazionale e la crisi del sistema multilaterale per la gestione del commercio internazionale impongono una profonda revisione della pac. cinque gli obiettivi di fondo da perseguire: salvaguardia del potenziale produttivo, diffusione delle innovazioni tecnologiche, crescita della sostenibilita’ ambientale, tutela del reddito degli agricoltori, reciprocita’ delle regole nel commercio internazionale. CLIMA: l’unione europea deve continuare a perseguire la neutralita’ climatica da raggiungere entro il 2050. vanno pero’ modificate le modalita’ operative del “green deal”. le scelte ispirate dal fondamentalismo staccato dalla realta’ generano tensioni e non producono risultati. con il supporto della ricerca, delle innovazioni e degli investimenti, le imprese vanno messe nella condizione di raggiungere gli obiettivi fissati. e’ possibile produrre di piu’ con una minore pressione sulle risorse naturali, a partire dall’acqua, e sulla biodiversita’. in tal senso, chiediamo un’iniziativa europea per la gestione del rischio in agricoltura, considerando la ricorrenza con cui si verificano in diversi stati membri eventi climatici estremi. AMBIENTE E RIFIUTI: nel corso della prossima legislatura europea sara’ necessario rivedere alcune norme approvate in contrasto con le esigenze di competitivita’ ed efficienza delle imprese agricole italiane. in quest’ottica, ad esempio, in merito alla direttiva emissioni industriali, l’agricoltura non puo’ continuare ad essere equiparata all’industria. occorrono due distinte basi legali e, di conseguenza, vanno riconsiderati i nuovi obblighi posti a carico degli allevamenti avicoli e suinicoli. vanno riviste le decisioni assunte in materia di imballaggi e rifiuti di imballaggi, con particolare riferimento al settore ortofrutticolo. bisogna evitare che le deroghe previste a livello nazionale possano introdurre limitazioni alla libera circolazione dei prodotti all’interno della ue. da ricordare che l’incidenza dell’ortofrutta sul totale della plastica utilizzata e’ meno del 2%. ACQUACOLTURA SOSTENIBILE: lo sviluppo dell’acquacoltura, promosso attraverso strumenti politici, programmazione finanziaria (vedi feampa) e misure atte allo snellimento delle procedure burocratiche , e’ fondamentale in quanto l’acquacoltura e’ un’attivita’ agricola necessaria per fornire cibo di elevato valore nutrizionale a fronte di una domanda crescente ma soprattutto e’ sostenibile sia per gli aspetti ambientali che per quelli socio-economici contribuendo a preservare a livello ue la biodiversita’ (attraverso il mantenimento delle aree umide, il recupero e ripopolamento con specie autoctone, svolgendo il ruolo di sentinella ambientale …)