BERNI (CIA TOSCANA), “MANCA MANODOPERA, CAMPAGNE DI RACCOLTA A RISCHIO” MA AUMENTA LAVORO IRREGOLARE

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“manca la manodopera in agricoltura, a rischio campagne di raccolta come pomodoro e ortofrutta ma aumentano le pratiche irregolari”, informa un comunicato della cia toscana. “sono necessari flussi fatti con maggiore anticipo, almeno semestrale, le aziende devono essere sicure dei lavoratori che hanno a disposizione per pianificare la stagione e le lavorazioni. e togliere alle aziende agricole gli adempimenti di controllo e ridarli agli organi preposti, inoltre (ad esempio attraverso centri per l’impiego e non solo) va messo in contatto lavoratore e azienda agricola”. lo ha sottolineato il presidente di cia agricoltori italiani della toscana, valentino BERNI, nel convegno che si e’ tenuto a firenze, dal titolo ‘lavoro e agricoltura in toscana: scenari, prospettive, proposte’. all’agricoltura toscana, dove mancano migliaia di lavoratori stagionali, servono manodopera, ma anche formazione e innovazione. come ha ricordato il direttore cia toscana giordano PASCUCCI, che ha moderato l’incontro: “dal decreto flussi, sono arrivati zero lavoratori sulla costa toscana, dove c’e’ la maggiore richiesta di manodopera agricola”. “il lavoro in agricoltura e’ un fattore strutturale molto penalizzante – ha evidenziato il presidente BERNI -. spesso le nostre aziende sono in difficolta’ per organizzare le campagne di lavoro di raccolta, proprio perche’ non hanno opportunita’ di manodopera e di gestione di tante produzioni. dobbiamo trovare un percorso virtuoso che rimetta in circolo lavoratori, che siano qualificati e che diano un’opportunita’ di sviluppo sostenibile alle aziende, senza incappare in situazione sgradevoli o dover scegliere di abbandonare tipi di colture proprio perche’ la manodopera e’ insufficiente”. sulla gestione della manodopera, viene evidenziato come anche in toscana sia cresciuto il caporalato, e l’aumento di ditte che utilizzano lavoratori extracomunitari per servizi l’agricoltura. “alle aziende agricole – ha aggiunto BERNI – oggi viene chiesto anche il compito di controllo su quello che viene fatto da quelle ditte, non sul lavoro che forniscono, ma dal punto di vista burocratico e della sicurezza che il lavoratore sia in regola con tutte le norme. sicuramente le aziende agricole non possono essere preposte a fare quel tipo di controllo, ci devono essere gli organi deputati a fare quel tipo di controllo, che devono operare al posto delle aziende agricole che devono essere tutelate e aiutate nel produrre e non caricate di burocrazia o di adempimenti che creano solo difficolta’”. “il mercato del lavoro continua a crescere – ha detto nicola SCICLONE, direttore irpet -, abbiamo recuperato il lavoro che avevamo perso durante la pandemia nel 2020 e siamo in termini numerici ad un numero maggiore rispetto al 2019. in termini di tendenze osserviamo una riduzione di peso del lavoro autonomo rispetto al lavoro dipendente e riduzione dell’intensita’ in termini di giornate. quindi piu’ lavoratori ma meno volume di ore complessive lavorate, composizione del lavoro che si e’ spostata verso classi piu’ avanzate: questo riguarda anche l’agricoltura che vive in modo accentuato i problemi legati alla manodopera e al ricambio generazionale. osserviamo quindi un disaccoppiamento fra domanda e offerta di lavoro, gia’ visibile in termini quantitativi in alcune realta’ come l’agricoltura e domani lo sara’ ancora di piu’, visto che stiamo assistendo ad un forte calo della popolazione attiva, con una contrazione della popolazione in eta’ lavorativa”. simone CAPPELLI, responsabile settore lavoro regione toscana ha ricordato il comportamento da tenere, e che “gli organi di vigilanza che devono sanzionare chi non opera in maniera trasparente”. “chiave di volta e’ la formazione, se ne sta facendo molta anche in campo agricolo”. inoltre, il “tema sfruttamento e’ presente in questa legislatura” ha ricordato. danilo de LELLIS, responsabile ufficio lavoro e relazioni sindacali cia, ha parlato delle specificita’ del settore agricolo, le tutele e la qualita’ del lavoro, e delle proposte della cia: “ritardi del decreto flussi, che se avvenisse in tempi celeri, potrebbe supplire ad una carenza di manodopera ma non risolvere il problema. bisogna calendarizzare i flussi migratori in base ai fabbisogni e alle colture: un aspetto che il ministero ha accolto positivamente fra le proposte cia”. e poi il reperimento manodopera: “va reso piu’ attrattivo il settore per i giovani, passa l’immagine che non e’ remunerativo”. l’assessore regionale al lavoro e formazione, alessandra NARDINI ha detto: “l’agricoltura e” un settore fondamentale per la crescita e lo sviluppo della toscana, tanti i bandi attivi in questi mesi e risorse significative. stiamo lavorando ad un rapporto sempre piu’ stretto con organizzazioni sindacali e associazioni datoriali per interventi che siano davvero aderenti ai bisogni dei singoli territori e settori. per noi il luogo deputato alla concertazione e’ la commissione regionale permanente tripartita. lavoriamo ad una formazione specifica per creare competenze: bisogna favorire un’occupazione, legale, di qualita’ e giustamente retribuita. inoltre, e’ importante il contrasto allo sfruttamento lavorativo, che non riguarda solo l’agricoltura” ha concluso NARDINI. “fra gli interventi della tavola rotonda, quello di gessica BENEFORTI – conclude il comunicato – della segreteria confederale cgil toscana, che ha evidenziato l’importanza della regolarita’ del lavoro e l’attivita’ del sindacato. intervento realizzato con il cofinanziamento feasr del programma di sviluppo rurale 2014-2020 della regione toscana sottomisura 1.2 “.