MALTEMPO: CONFAGRICOLTURA EMILIA-ROMAGNA, AGRICOLTURA MARTORIATA PRIORITA’ TERRITORIO IN SICUREZZA

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“da parma a reggio, modena, ferrara e bologna, l’agricoltura e’ finita di nuovo sott’acqua con danni importanti agli impianti frutticoli e viticoli, alle orticole in campo, alle barbabietole da zucchero ancora da raccogliere, alle semine bloccate dei cereali autunno-vernini, ma anche alle strutture aziendali: serre, magazzini di stoccaggio, cantine e stalle”. lo rende noto un comunicato stampa di confagricoltura emilia romagna. “gli agricoltori cosi’ non possono piu’ andare avanti e men che meno programmare il futuro – e’ l’ennesimo appello del presidente, marcello BONVICINI, diramato nel giorno del dolore per la perdita della diciottesima vita umana a causa delle alluvioni che da maggio dell’anno scorso sferzano il territorio regionale -. molte delle aziende colpite dalla nuova ondata di maltempo, non hanno nemmeno finito di anticipare le spese per i danni di precedenti eventi catastrofali quali gelate, trombe d’aria, allagamenti e fenomeni franosi”. poi conclude: “agricoltura martoriata, paesi allo stremo e comunita’ che piangono 18 vittime in meno due anni: abbiamo bisogno del sostegno delle istituzioni, occorrono politiche per la messa in sicurezza del territorio e un sistema di gestione del rischio che sappia davvero tutelare le produzioni agricole, con adeguate coperture assicurative”. “da ieri – prosegue il comunicato – le piogge incessanti hanno travolto, addirittura per la terza volta in un anno, i terreni agricoli e le stalle nella zona di fidenza e castione marchesi fino a busseto, nel parmense; poi i vigneti nella zona di cadelbosco di sotto dove il canale tassone e il torrente crostolo hanno rotto gli argini, in provincia di reggio emilia; la zona di carpi e bomporto nel modenese e quella di campotto nel ferrarese, gia’ devastata dalle altre tre alluvioni. si sono allagate anche le colture nell’hinterland bolognese a budrio, anzola, castel guelfo, imola, malalbergo e baricella, come a casalecchio, san lazzaro, pianoro e monterenzio”.