EIMA 2024: 6/10 NOVEMBRE, TUTTI GLI APPUNTAMENTI DELLA CIA

TOSCANA: 12/2 A FIRENZE ASSEMBLEA CIA A CONCLUSIONE DELLE RIUNIONI SUL TERRITORIO

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“annata agraria negativa, aumento dei costi di produzione, volatilita’ dei prezzi, contrazione dei redditi degli agricoltori”. lo sottolinea in un comunicato la cia agricoltori italiani della toscana, insoddisfatta dei provvedimenti ed interventi per l’agricoltura adottati anche negli ultimi mesi, da europa, governo nazionale e regione toscana, e ritenuti insufficienti per contrastare lo stato di difficolta’ e le molte emergenze: su tutte, peste suina africana (psa), predatori e ungulati, filiera e risorsa acqua. “in questa fase cruciale per l’agricoltura – prosegue il comunicato -, cia toscana ha convocato per mercoledi’ 12 febbraio a firenze, la propria assemblea regionale per presentare proposte concrete per il settore. in vista di questo importante appuntamento, si svolgeranno in tutta la toscana, con riunioni degli organi confederali, incontri di ascolto con gli associati, rappresentanti della cia e istituzioni locali. e’ necessario guidare l’agricoltura oltre lo stallo, senza le misure penalizzanti degli ultimi anni ma con risposte efficaci e durature di fronte alle sfide del clima, dei mercati e della transizione. avendo ben chiaro che non basta solo promuovere il cibo made in italy, prima di tutto va difeso chi lo produce, a partire dalle aree interne dove si trova il 56% della superficie coltivabile, come e’ stato ricordato da cia agricoltori italiani durante l’assemblea nazionale di fine 2024”. “l’agricoltura e’ a un punto di svolta, occorre imboccare la strada giusta – sottolinea il presidente cia toscana valentino BERNI -. ridare centralita’ al settore vuol dire smetterla con proclami e chiusure ideologiche, ma agire concretamente su priorita’ ed emergenze. a livello europeo, nazionale e regionale si e’ aperta una fase in cui le regole di bilancio segnano un cambio di paradigma, con l’esigenza non piu’ rinviabile degli stati, in primis dell’italia, di intraprendere decise politiche di riduzione dei deficit. e questo vale anche per la toscana. cia chiede alle istituzioni un utilizzo piu’ mirato, efficace ed efficiente dei fondi, immaginando anche una razionalizzazione dell’attuale platea di beneficiari della pac per favorire una piu’ equa e giusta redistribuzione delle risorse a disposizione. serve un cambio di passi netto ed urgente”. “di seguito elencate le priorita’ di intervento di cia – continua il comunicato – per permettere all’agricoltura di uscire dal bivio e riprendere la strada dello sviluppo: per fronteggiare lo squilibrio climatico, tra alluvioni e siccita’, tutelando al contempo risorse idriche, agricoltura e territori. e’ urgente un piano invasi (medio grandi, laghetti ed opere di distribuzione capillari e diffuse); investire sulle zone rurali e’ un’urgenza economica e sociale, che necessita di una strategia unica nazionale che arresti lo spopolamento in queste aree; il riconoscimento del giusto valore a ogni prodotto agricolo e’ un ambito strategico per cia, tanto piu’ che ancora oggi su 100 euro spesi dal consumatore, solo 7 restano in tasca al produttore, contro i circa 19 euro di commercio e trasporto; prioritaria e’ la definizione di un piano nazionale per l’impianto di specie piu’ resistenti alle malattie e piu’ tolleranti ai cambiamenti climatici; e’ una battaglia che cia porta avanti da anni, il contenimento di ungulati e predatori non e’ piu’ rinviabile, resa ancora piu’ pressante dall’emergenza peste suina, che mette a rischio il comparto suinicolo nazionale; la carenza di manodopera ormai e’ strutturale all’interno del comparto. una prima risposta per cia e’ arrivata dal nuovo decreto flussi 2025 ma occorrono interventi per assicurare la stabilita’ della manodopera e la semplificazione di procedure ed adempimenti; il bilancio europeo non puo’ essere rivisto al ribasso, ma va valorizzato ed efficientato, rendendolo adeguato a rispondere alle sfide future; bisogna disegnare una politica agricola comunitaria piu’ flessibile per intervenire subito nelle situazioni di crisi e piu’ attenta a tutelare andamento produttivo e reddito agricolo; servono regole comuni sul commercio che tutelino la parte agricola, chi produce. la parola chiave negli accordi deve essere reciprocita’, per tutelare il prodotto italiano ed europeo ed evitare sia la concorrenza sleale di paesi terzi sia nuovi rischi sui mercati, a partire da quelli fitosanitari”.