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“e’ assolutamente inaccettabile che province come quelle di bergamo, brescia, cremona e mantova vengano associate al tema del caporalato. non possiamo tollerare che venga fatta di tutta l’erba un fascio: se esistono irregolarita’ e’ sacrosanto intervenire ma parlare di sistema strutturato e’ distante da ogni tipo di realta’”. lo afferma in un comunicato antonio BOSELLI, presidente di confagricoltura lombardia, in risposta all’articolo uscito oggi sulla ‘gazzetta di mantova’, in cui l’associazione ambientalista terra! asserisce che ‘la lombardia e’ una delle regioni del nord italia piu’ toccata da episodi di sfruttamento in agricoltura’, con particolare riferimento alla produzione di meloni e alla quarta gamma, vale a dire i prodotti ortofrutticoli confezionati. “quando si parla di aziende con irregolarita’ o sanzioni, e’ fondamentale specificare che quasi sempre i controlli sono mirati, effettuati cioe’ su un bacino di imprese gia’ attenzionate dalle autorita’. la stragrande maggioranza delle realta’ del nostro settore operano in totale regolarita’ e rispetto delle norme. irregolarita’ ce ne possono essere, lo ripeto, ma parlare di caporalato diffuso in lombardia e’ offensivo per le aziende stesse, per i sindacati e per le autorita’ competenti”. anche perche’, concretamente, si sta facendo tanto in questo senso. il dialogo tra noi, i rappresentanti dei lavoratori e le autorita’ e’ costante – aggiunge BOSELLI – ogni unione provinciale collabora fattivamente con le prefetture per aiutarsi a vicenda e far si’ che le aziende e i lavoratori stessi possano operare nelle migliori condizioni possibili”.