FILIERA LATTE: CRESCE FATTURATO INDUSTRIALE (+9%), EXPORT NEL PRIMO SEMESTRE (+15,7%) E FIDUCIA NEI LATTIERO-CASEARI

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” ‘la filiera lattiero-casearia rinsalda la sua importanza nell’economia agroalimentare nazionale, con 7,1 miliardi di euro di valore realizzato dalla fase di allevamento e 21,8 miliardi di euro della fase di trasformazione che, con un aumento del 9% nell’ultimo anno, conferma il primato in termini di fatturato dell’industria alimentare. l’italia si posiziona al quinto posto tra i produttori di latte bovino in ambito ue, con oltre 13mila tonnellate consegnate, 23mila allevamenti e circa 1,7 milioni di vacche’. questo e’ il quadro delineato da ismea, sulla base degli ultimi dati aggiornati, presentato in occasione della press dinner di “think milk, taste europe, be smart”, la campagna di promozione di latte e derivati, promossa dal settore lattiero-caseario di alleanza delle cooperative italiane, realizzata da confcooperative con il cofinanziamento della commissione europea”, lo rene noto un comunicato stampa che cosi’ prosegue: “negli ultimi dieci anni, rileva ismea, sono progressivamente scomparse le realta’ di piccole dimensioni, a favore, pero’, di un progressivo percorso di aggregazione. sebbene gli allevamenti di piccole dimensioni («49 capi) siano attualmente circa la meta’ del totale nazionale, l’offerta e’ per lo piu’ concentrata in aziende di medio-grandi dimensioni. quelle grandissime con oltre 5000 capi, pur rappresentando poco meno del 5% della numerosita’ totale, detengono circa 1/3 dei capi da latte. ‘oggi, uno dei principali obiettivi su cui il comparto deve intervenire anche con strumenti politico-normativi e’ quello dell’aggregazione del sistema produttivo. solo con una maggiore dimensionalita’ delle aziende e’ possibile, infatti, competere nei mercati internazionali’, commenta giovanni GUARNERI, presidente del settore lattiero-caseario confcooperative fedagripesca. ‘e’ gia’ in atto un robusto consolidamento delle dimensioni, in virtu’ sia di processi di crescita che di fusioni fra cooperative e se teniamo conto che il 63% del giro d’affari cooperativo lattiero-caseario e’ sviluppato proprio dalle 25 imprese piu’ dimensionate, e’ evidente come risulti fondamentale organizzarsi per fare sinergie ed economie di scala, per essere maggiormente reattivi di fronte a cambiamenti repentini e per accrescere il potere contrattuale sui mercati internazionali’, precisa GUARNERI. complessivamente, al sistema cooperativo fanno capo, attualmente, 17mila stalle, 540 imprese di trasformazione e piu’ di 13mila lavoratori: la cooperazione e’ responsabile del 65% del latte raccolto in italia nonche’ del 70% della produzione dei principali formaggi dop. i dati ismea confermano inoltre il ruolo trainante delle esportazioni che, dopo lo straordinario risultato dello scorso anno (5,4 miliardi di euro e 660mila tonnellate che hanno varcato i confini nazionali), hanno fatto registrare nel primo semestre 2025 un +15,7% in valore e un +5% in volume. i risultati emersi dalla consumer survey condotta da nomisma, nell’ambito delle attivita’ di monitoraggio del progetto “think milk, taste europe, be smart” hanno evidenziato una crescita di fiducia arrivando a quasi 8 italiani su 10 nel confronto di latte e dei prodotti lattiero-caseari made in eu. si conferma inoltre maggiore la fiducia tra i piu’ giovani, fiducia che cresce con reddito e titolo di studio, con una correlazione positiva rispetto a chi ha consapevolezza degli elevati requisiti di qualita’ e sicurezza alimentare che li contraddistinguono. analizzando, invece, la conoscenza delle specifiche dei prodotti lattiero-caseari, emerge come oltre 6 italiani su 10 ne siano consapevoli, con una correlazione positiva tra chi si fida ma anche tra chi si informa, indice che la consapevolezza non puo’ prescindere da una corretta informazione. sulle fake news legate al mondo lattiero-caseario, 2 consumatori su 3 sono oggi in grado di individuarle correttamente, seppur emergano ancora argomenti su cui fare chiarezza come l’eliminazione del lattosio, le bevande vegetali e il latte uht. ‘questa indagine ci restituisce un quadro positivo che attesta l’efficacia della campagna ‘think milk,taste europe, be smart’, nata piu’ di quattro anni fa proprio con l’obiettivo di sfatare falsi miti e sensibilizzare i consumatori, ma soprattutto i giovani, nei confronti dei prodotti lattiero-caseari con un’immagine contemporanea e attraverso attivita’ esperienziali, digital e corretta informazione. oggi, ci approcciamo ad un consumatore informato e consapevole che cerca qualita’, sicurezza alimentare, benessere animale, certificazioni e tracciabilita’ di filiera: ecco perche’ e’ importante lavorare di concerto con i diversi attori della filiera, con la distribuzione e con gli organi di stampa per continuare a promuovere un consumo consapevole guidato soprattutto dal valore intrinseco del prodotto stesso’, conclude GUARNERI”.