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“ancora una volta i pensionati vengono dimenticati. nella nuova legge di bilancio non ci sono misure adeguate per la categoria. le rivalutazioni minime, pari a poco piu’ di 7 euro, non compensano minimamente l’inflazione, che continua a colpire beni essenziali come alimentari e sanita’. e’ quanto afferma anp-cia, l’associazione nazionale pensionati di cia-agricoltori italiani, che interviene sulla manovra e denuncia: se da un lato si riduce il carico fiscale, dall’altro si ampliano le disuguaglianze”. lo rende noto un comunicato di anp-cia, che cosi’ prosegue: “i benefici vanno alle pensioni medio-alte, mentre per le piu’ basse l’impatto e’ quasi nullo. un paradosso che accresce le ingiustizie sociali, come confermano istat e bankitalia. la risposta dell’esecutivo risulta del tutto insufficiente, soprattutto se si considera il calo del potere d’acquisto delle pensioni. uno studio del cer-centro europeo di ricerca commissionato dal cupla evidenzia come, negli ultimi dieci anni, una pensione lorda di 1.500 euro abbia perso circa 70 euro mensili in termini reali, con riduzioni ancora piu’ consistenti per i trattamenti piu’ elevati. un impoverimento concreto che pesa sulla vita quotidiana degli anziani. sul fronte sanitario, per anp-cia si ripete il copione dello scorso anno: le risorse inserite in bilancio sono in gran parte gia’ impegnate per regioni e personale, lasciando poco o nulla agli investimenti in sanita’ territoriale, dalla prevenzione alla riduzione delle liste d’attesa. l’incremento nominale di 2,4 miliardi del fondo sanitario nazionale avra’ effetto per il 2026 soprattutto grazie ai 4,2 miliardi gia’ stanziati con le precedenti manovre, ma in gran parte gia’ destinati ai rinnovi contrattuali. le risorse aggiuntive affrontano cosi’ solo parzialmente le criticita’ del sistema: senza ulteriori investimenti, la sanita’ pubblica potrebbe scendere pericolosamente sotto il 6% del pil nel prossimo biennio. un dato che rischia di produrre uno scivolamento verso un sistema di fatto diviso in due parti: pubblico per chi non puo’ permettersi altro, privato per chi puo’ scegliere. ferma anche la piena attuazione della legge sulla non autosufficienza, ancora limitata a sperimentazioni che coinvolgono solo 25 mila anziani ultra-ottantacinquenni. una misura del tutto inadeguata, in un paese in cui la poverta’ assoluta cresce e sempre piu’ anziani rinunciano a curarsi. di fronte a tutto questo, anp-cia ribadisce il proprio impegno a portare avanti la battaglia per l’aumento delle pensioni minime almeno a 800 euro nette; per un adeguato finanziamento della sanita’ pubblica; per l’applicazione piena della legge sulla non autosufficienza; per il rafforzamento delle politiche di invecchiamento attivo; per la valorizzazione del ruolo sociale dell’anziano nella societa’. soprattutto, l’associazione pensionati di cia chiede con forza a governo e parlamento di correggere la manovra, perche’ una legge di bilancio che ignora i pensionati e indebolisce la sanita’ pubblica non solo e’ sbagliata, ma profondamente ingiusta. servono scelte concrete e coraggiose per restituire dignita’ ed equita’ a chi ha lavorato una vita per questo paese”.

